Panni stesi alla Marconi: ora basta

L’allarme dei residenti, dopo il degrado l’occupazione abusiva: "C’è chi dorme lì dentro, è una vergogna"

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di Roberta Rampini

"Mancavano i panni stesi alle finestre, ora ci sono anche quelli, da giorni c’è qualcuno che vive abusivamente al primo piano. È una vergogna. Dove sono le istituzioni e le forze dell’ordine?". Sono bastati alcuni abiti stesi alla finestra per riaccendere le proteste dei cittadini sull’ex scuola primaria Marconi di Pero. Chiusa l’8 giugno 2012, in attesa di essere demolita per fare spazio ad un polo culturale, l’ex scuola è diventato un monumento del degrado e dell’incuria.

La sua posizione centrale, si affaccia sulla stessa piazza del Municipio, della caserma dei carabinieri e del comando della polizia locale, in questi anni non ha scoraggiato vandali, incivili e ora anche inquilini abusivi. "Venite a vedere", ci chiedono i cittadini. E così abbiamo fatto. Degradata, nel mirino dei vandali nonostante le assi di legno messe per chiudere porte e finestre al piano terra, sporca, sul retro la recinzione è stata tagliata, qualcuno ha aperto un varco, "abbiamo anche trovato siringhe per terra", aggiungono. Ci raccontano anche di un gruppo elettrogeno sistemato in qualche parte del cortile o interno all’edificio che servirebbe per la corrente elettrica. E poi raccontano degli schiamazzi notturni e del rifiuti di ogni genere che si trovano all’indomani sulle panchine di piazza Marconi e accanto all’ex scuola. "È assurdo che tutto questo succeda nel centro abitato - commenta un residente - non stiamo parlando di una fabbrica dismessa in qualche area industriale alle periferia, ma dell’ex scuola dove abbiamo studiato tutti". Qualcuno ha già segnalato l’occupazione abusiva degli spazi al primo piano al Comune, "dopo dieci anni dalla chiusura non saranno neanche agibili, chissà cosa fanno lì dentro". Qualche anno fa ben 919 cittadini firmarono la petizione per chiedere che l’ex Marconi diventasse un centro civico. Il Comune fece un Bando e affidò a Distretto 33 il ruolo di regista per provare a definire la "second life" della scuola. Ma con esito negativo. Lo scorso febbraio la buona notizia: l’intervento di rigenerazione urbana sarà realizzato con il contributo di 5 milioni di euro di Città Metropolitana di Milano, fondi messi a disposizione dal Pnrr. "Un traguardo storico", aveva commentato il sindaco Maria Rosa Belotti che oggi, però, deve rispondere alle richieste dei cittadini.

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