Palazzo Marino: cari dipendenti, vietato criticare il Comune sui social

Chiesti atteggiamento responsabile e cautela sul web. L’opposizione: "Roba da Soviet". La replica: "Sono norme in vigore da anni"

“Stretta” sui messaggi social dei lavoratori comunali

“Stretta” sui messaggi social dei lavoratori comunali

Milano, 11 aprile 2021La consultazione sul "Codice di comportamento" delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Milano è partita da pochi giorni (c’è tempo fino al 20 aprile per partecipare) e tra le file dell’opposizione c’è già chi storce il naso parlando addirittura di "soviet supremo". La polemica s’infiamma in particolare sull’articolo 16 (Rapporti con i mezzi di informazione e utilizzo dei social network) comma 4, che prevede che "il dipendente" si impegni "a mantenere un comportamento corretto, ineccepibile ed esemplare anche nella partecipazione a discussioni su chat, blog, social forum on line", "mantenendo un atteggiamento responsabile e consapevole di riserbo e cautela nell’esprimere, anche via web, opinioni, valutazioni, critiche su fatti ed argomenti che interessano l’opinione pubblica o che possano coinvolgere la propria attività svolta all’interno del Comune di Milano", "fatto salvo - si specifica all’inizio - il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni nell’esercizio e a tutela dei diritti sindacali e fermo restando il principio costituzionale di libertà di espressione del proprio pensiero fuori dall’esercizio delle funzioni". Parole che hanno lasciato di stucco il consigliere comunale Alessandro De Chirico (Forza Italia), secondo cui "Il nuovo codice di comportamento per i dipendenti del Comune di Milano è degno del soviet supremo. Così facendo il Comune mette il bavaglio ai suoi dipendenti. Forse a qualcuno hanno dato fastidio le tante denunce pubbliche per i disservizi dovuti al Covid-19, sia in merito alla salute dei lavoratori che di erogazione di servizi ai cittadini. Insomma, guai a dissentire. Il regolamento viola la Costituzione e il diritto di critica è impedito dietro la minaccia dei provvedimenti disciplinari. Auspico che i sindacati si facciano sentire organizzando uno sciopero per far ritrattare l’Ente. Da quando si insediò Pisapia, nei corridoi dei palazzi comunali si respira un clima di terrore. Vietato disturbare il manovratore!". Il tema è caldo, dopo il licenziamento di un operaio di Taranto allontanato dalla ArcelorMittal per aver postato su Facebook uno screenshot, ritenuto denigratorio, che invitava alla visione della fiction di Mediaset "Svegliati amore mio", sulle conseguenze sanitarie e ambientali delle emissioni di un’acciaieria chiamata Ghisal. Da Palazzo Marino replicano che "il codice di comportamento del Comune di Milano è la declinazione di una norma emanata nel 2013 con decreto del presidente della Repubblica, che ha l’obiettivo di disciplinare il comportamento dei dipendenti della pubblica amministrazione. Anche l’articolo 16, come il codice nella sua interezza, è un’applicazione della norma statale che prevede, tra le altre cose, l’obbligo di fedeltà del dipendente, fermo restando il principio costituzionale di libertà di espressione del proprio pensiero fuori dall’esercizio delle funzioni". Per gli eventuali trasgressori non è prevista una sanzione specifica ma "dipende dalla gravità della violazione". Per presentare le proprie osservazioni: https://partecipazione.comune.milano.it/processes/nuovo-codice-comportamento/.  

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