Palazzo Marino ci riprova All’asta altri due gioielli

Il Comune avvia la gara per gli immobili di via Messina e largo De Benedetti. La base fissata è di 67 milioni di euro, poi i rilanci. Il precedente del Pirellino

di Massimiliano Mingoia

In principio fu la gara per il Pirellino. Correva l’anno 2019, il mese era marzo, il Covid non esisteva ancora e il Comune mise in piedi un’asta all’incanto per vendere l’immobile dove fino a qualche anno prima, fino al ritrovamento dell’amianto, c’erano i dipendenti municipali che lavoravano nel settore Urbanistica. Risultato finale: base d’asta di 87,5 milioni di euro, 85 rilanci in 90 minuti e valore finale di 175 milioni di euro (più i 16 per i relativi parcheggi sotterranei), sborsati da Coima sgr di Manfredi Catella, l’immobiliarista della vicina Porta Nuova.

Tre anni dopo, dopo l’emergenza Covid, Palazzo Marino ci riprova e mette all’asta altri due “gioielli di famiglia’’. La base d’asta è di circa 67 milioni di euro e il bando, appena pubblicato dall’amministrazione, si articola in due lotti: il primo riguarda l’area fra via Messina 50 e via Cenisio 2, proposta a una base d’asta di 38,3 milioni di euro, il secondo comprende i complessi di via Messina 53 e di largo De Benedetti 1, a un prezzo base di 28,99 milioni di euro.

La prima proprietà del Comune si estende su 23.598 metri quadrati ed è adiacente all’area oggetto dell’Accordo di Programma sull’ex scalo ferroviario Farini e al Cimitero Monumentale. Attualmente è destinata a deposito autovetture, con annesso un fabbricato. Per quanto riguarda il lotto Messina-De Benedetti, si tratta di un complesso di fabbricati su 3.132 metri quadrati con destinazione produttivo e artigianale in via Messina 53 e due edifici (il primo di un piano e il secondo di due) in largo De Benedetti 1, su un’area di 3.129 metri, occupati dagli uffici comunali che verranno liberati entro il prossimo anno

L’asta pubblica si terrà per lotti e si articolerà in due fasi: la prima porterà a stilare la graduatoria delle offerte, la seconda si svolgerà nella forma dell’incanto, con il primo rilancio che non dovrà essere inferiore a cinque milioni di euro e i successivi non inferiori ai 500 mila euro. Uno stesso soggetto potrà partecipare ad entrambi i lotti ma presentando domande distinte. Le offerte dovranno essere depositate entro il 29 settembre. Il 30 settembre è prevista l’apertura delle buste e a seguire l’asta ad incanto.

L’assessore comunale al Demanio Emmanuel Conte commenta: "Il bando rappresenta un altro passo nella strategia di razionalizzazione degli uffici del Comune con contestuale valorizzazione del nostro patrimonio. In ottica di una città a 15 minuti, portiamo avanti il programma di rigenerazione urbana per rendere più attrattivi ed accoglienti i quartieri di Milano".

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