Paderno, il pedaggio sull'ultimo tratto della Milano-Meda fa scattare l’allarme traffico e smog

Il sindaco Ezio Casati ha chiesto un tavolo di confronto alla Regione per cercare soluzioni alternative: "Il rischio è di un riversamento nelle città sull'asse Comasina e Vecchia Valassina".

Il traffico sulla Milano-Meda in una foto di repertorio

Il traffico sulla Milano-Meda in una foto di repertorio

Paderno Dugnano (Milano) 11 maggio 2023 - La prospettiva che l’ultimo tratto di Milano-Meda diventi a pagamento, quando sarà collegato ai due rami della Pedemontana, fa lanciare l’allarme al sindaco di Paderno Dugnano Ezio Casati, che teme l’invasione delle auto che vorranno evitare il pedaggio.

“Il rischio è di un traffico ‘pandemico’ per Paderno e tutti i Comuni sull’asta della Comasina e della Vecchia Valassina, perché diventeranno le uniche strade alternative di collegamento tra i vari centri abitati per tutti coloro che non vorranno o potranno pagare il pedaggio”. In questa fase è in corso la definizione della progettazione del tratto B2, quello che raccorderà la Pedemontana alla Milano-Meda.

Già nelle scorse settimane il primo cittadino ha scritto al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e all’assessore alle Infrastrutture Claudia Terzi, ponendo la questione alla loro attenzione. “Proprio la Regione è l’ente che detiene la quota di maggioranza e di controllo della società Autostrada Pedemontana Lombarda – spiega Casati -. La Pedemontana sarà realizzata utilizzando il tracciato storico della Superstrada portandola a tre corsie nella tratta interessata e creando una strozzatura perché la parte non riqualificata rimarrà così com’è. Non c’è bisogno di utilizzare frequentemente questa strada per sapere che già da anni, con il carico di transito che deve sopportare ogni giorno, le due corsie sono di fatto insufficienti per tante fasce orarie e in entrambi i sensi di marcia”.

Allo stesso tempo, la Milano-Meda-Lentate rappresenta un’arteria di vitale importanza per il comparto produttivo, commerciale e sociale del Nord Milano, della Brianza e del Sud Comasco. “Un’arteria che, seppur con le sue criticità, da circa sessant’anni è a libera circolazione mentre adesso, con la sua parziale inclusione nel tracciato di Pedemontana, sarà posta a pagamento nel suo tratto finale da Bovisio Masciago a Lentate sul Seveso dove è previsto l’inserimento di portali con il sistema free flow. Uno scenario preoccupante per il territorio di Paderno Dugnano che rappresenta la prima grande città con due svincoli che precedono l’inizio del tratto di Milano-Meda in cui sarà applicato il pedaggio”.

Una scelta gravissima, denuncia Casati, per due ragioni. Primo, per “le ricadute economiche su lavoratori ed imprese che dovranno sobbarcarsi costi aggiuntivi”. Secondo, per “il travaso di traffico che è facile prevedere si riverserà sulla viabilità interna della nostra città per poi riconnettersi sulla rete secondaria, su tutti l’ex strada statale 35 dei Giovi più nota come Comasina, che parte da Milano Affori e congiunge tutti i Comuni, il nostro compreso, fino proprio a Lentate sul Seveso: chi non vorrà o potrà pagare la Pedemontana ripiegherà su questa ex provinciale che è già al collasso, aggravata dalla chiusura della tramvia Milano-Limbiate, con un impatto devastante per l’ambiente e la qualità dell’aria. Lo stesso potrebbe accadere sulla Vecchia Valassina”.

Al presidente Fontana la richiesta di un tavolo di confronto per individuare alternative. “Se anche fosse solo il 20% del volume della Milano-Meda a spostarsi, prima di entrare nell’area a pedaggio, sulla nostra viabilità urbana ci troveremmo di fronte ad una ‘pandemia’ di traffico con un coinvolgimento irreparabile per il territorio: dobbiamo tutelare la salute e la viabilità delle nostre comunità”.  

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