
L’Orto botanico di Brera
Milano, 3 luglio 2018 - A Milano gli aperitivi più esclusivi sono le "riunioni di condominio" promosse nell’ex-litigioso Palazzo di Brera dal direttore dell’Orto botanico, Martin Kater. Olandese, 57 anni, genetista (sa determinare il sesso nei fiori del cetriolo), simpatico persino alle zanzare che evitano, abbiamo verificato, d’infastidirlo. Approdato nel 2013 a sovrintendere il giardino più segreto e romantico della città, ora completamente riqualificato con l’Arboreto tornato attraente e fruibile grazie anche alla conservatrice Antonella Testa (inaugurazione domani sera), aveva avuto subito un’idea illuminista.
Quale, direttore?
"Invitare i responsabili di Pinacoteca, Biblioteca, Accademia, Istituto Lombardo e Osservatorio a ritrovarci insieme. Così piacevole la prima esperienza, che ormai la ripetiamo ogni due settimane. L’entusiasmo di Bradburne, arrivato alla direzione della Pinacoteca, ha contribuito a metterci tutti d’accordo".
Però intanto è chiuso proprio il collegamento tra la Pinacoteca e l’Orto botanico, cui si accede solo da via Gabba 10. Perché?
"Nel cosiddetto strettone sono in corso lavori di riqualificazione. Compreso lo scavo di pozzi fino a 20 metri di profondità, per migliorare la climatizzazione del museo. Sei mesi, la durata prevista del cantiere".
Facciamo un anno, siamo in Italia. E il ponte sospeso, trasparente, che dovrebbe passare sopra l’Orto per unire, al primo piano, Ancient e Modern Brera (ossia le collezioni storiche e Palazzo Citterio finalmente restaurato) si farà?
"C’è l’idea, ardita, suggestiva, ma non il progetto. Finché non se ne conosceranno i dettagli – Farà ombra? Chi lo pulirà? – l’università Statale, che io rappresento come docente di Bioscienze, non si dichiara né contro né a favore".
Un’alternativa?
"Ecco, questo largo viale che attraversa l’Orto dalla parte dell’Osservatorio fino all’attuale muro che delimita l’area di Palazzo Citterio doveva essere lo storico passaggio: conduce direttamente nel Palazzo di Brera. Mi piacerebbe riutilizzarlo. Ne discuteremo".
Nel nuovo Arboreto c’è la Vasca dei pensieri, per sedute meditative o didattiche. Ai visitatori cos’altro indicare?
"Mentre l’Orto ha un ordine scientifico, con le specie ben classificate – vedere le tre aiuole di spettacolari salvie tropicali –, qui regna la spontaneità della natura. Vedere il prato fiorito. O le piante ornamentali che profumano d’inverno".
La collinetta con la cisterna per recuperare l’acqua piovana è artificiale. Altri interventi?
"Nelle serre ora si tengono lezioni dell’Accademia, c’è un florilegio di studenti. Non credo si trasferiranno in massa, né sarebbe giusto: stiamo insieme da 250 anni, e ne siamo fieri. Ma delle serre, certo, mi piacerebbe recuperare l’uso originario. Vedremo come metterci d’accordo".