"Ora Oaktree è un’incognita". "A San Siro? O Inter o Milan"

Sindaci di Rozzano e San Donato parlano delle alternative a San Siro per Inter e Milan, in attesa dello studio di fattibilità da WeBuild entro giugno.

Durante due lunghe interviste ai microfoni di Newzgen, i sindaci di Rozzano e San Donato, le due “destinazioni” individuate rispettivamente da Inter e Milan quali alternative a San Siro, hanno raccontato gli ultimi sviluppi che si sono aggiunti all’attesa per la presentazione dello studio di fattibilità da parte di WeBuild, prevista entro il 30 giugno. Il primo a intervenire è stato Gianni Ferretti, primo cittadino di Rozzano, tifoso nerazzurro: "Con il cambio di proprietà lo scenario cambia bisognerà capire se la nuova proprietà vorrà continuare nel percorso tracciato dalla vecchia. Rimane la prelazione sull’area, che scadrà a gennaio 2025 e che immagino non sia stata solo strette di mano e pacche sulle spalle, ma anche soldini investiti. Bisognerà capire l’entità di questa cifra e che cosa WeBuild presenterà: siamo tutti curiosi del progetto che sottoporranno a Inter e Milan per convincerle a ristrutturare San Siro".

"Durante le interlocuzioni con l’Inter - ha continuato - si è sempre dato per scontato che gli Zhang estinguessero il debito con Oaktree, l’argomento del cambio di proprietà non è mai stato trattato. Noi continuiamo a pensare - ha concluso - che sia un’opera che possa fare del bene alla nostra città". Situazione differente per San Donato, dove non vi sono prelazioni ma la proprietà dell’intera area San Francesco già detenuta al 90% dal Milan attraverso la partecipazione maggioritaria nella società Sport Life City, come ha raccontato il sindaco Francesco Squeri: "Sport Life City aveva presentato un progetto di arena approvato dalla passata amministrazione. All’inizio di maggio ho inviato le lettere per l’accordo di programma a Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato e Città Metropolitana, che presumibilmente dovrebbero rispondere manifestando la loro disponibilità: a quel punto partirà un iter previsto dalla legge della durata di circa 18 mesi in cui verranno prese in esame tutte le opere. È indubbio - ha detto Squeri - che la costruzione di uno stadio possa comportare dei disagi per i cittadini, ma questa amministrazione è impegnata affinché i benefici siano maggiori degli svantaggi". Squeri è entrato nel merito della decisione dei club, rivelando la sua percezione: "Da tifoso milanista, e non da sindaco, sono convinto che, per restare competitive le due squadre non giocheranno più insieme nello stesso stadio: secondo me una squadra resterà a San Siro, mentre l’altra andrà altrove, non so se a Rozzano o San Donato". Il primo cittadino ha poi spiegato le relazioni in essere con il Milan: "Come amministrazione, il nostro ufficio tecnico si è sempre interfacciato con Sport Life City; io ho incontrato il Ceo Giorgio Furlani solamente una volta. Sono convinto che dialogare con Sport Life City sia corretto".