NICOLA PALMA
Cronaca

Omicidio a Cernusco, parla Andrea Beretta: “Mi sono difeso da Antonio Bellocco. Non avevo scelta”. Cosa è successo tra i due?

Il capo ultrà nerazzurro ferito a fianco e schiena e il rampollo della famiglia della ‘ndrangheta morto ammazzato. Eppure i due sembravano “amiconi”

Cernusco sul Naviglio (Milano), 4 settembre 2024 – I sorrisi e le battute nella palestra Testudo fino a pochi minuti prima. Le foto su Instagram fianco a fianco per la partita di calcetto con gli ultrà milanisti. Poi è successo qualcosa. Uno screzio per motivi pregressi riesplosi all'improvviso.

La Smart bianca di Antonio Bellocco dove Andrea Beretta ha ucciso il 36enne
La Smart bianca di Antonio Bellocco dove Andrea Beretta ha ucciso il 36enne

Un litigio degenerato in aggressione. Tutto è accaduto all'interno della Smart grigia parcheggiata nel vialetto che porta al centro sportivo di via Besozzi a Cernusco sul Naviglio, frequentato abitualmente dai leader della Nord.

La scena del delitto a Cernusco sul Naviglio: Andrea Beretta, capo ultrà dell'Inter, è accusato dell'omicidio di Antonio Bellocco, esponente dell'omonimo clan e frequentatore del secondo anello verde di San Siro
La scena del delitto a Cernusco sul Naviglio: Andrea Beretta, capo ultrà dell'Inter, è accusato dell'omicidio di Antonio Bellocco, esponente dell'omonimo clan e frequentatore del secondo anello verde di San Siro

L'incontro

Poco dopo prima delle 11 di mercoledì 4 settembre, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, Antonio Bellocco, trentaseienne che si portava dietro il cognome pesantissimo di una delle più influenti famiglie della 'ndrangheta calabrese e che pare avesse scalato negli ultimi mesi il secondo anello verde fortino della Nord interista, è arrivato in macchina, è entrato in palestra e ne è uscito insieme al quarantanovenne Andrea Beretta, a sua volta capo storico pluridaspato della curva nerazzurra e braccio destro di Vittorio Boiocchi, assassinato la sera del 29 ottobre 2022 sotto casa in via Fratelli Zanzottera a Figino.

Andrea Beretta e Antonio Bellocco
Andrea Beretta e Antonio Bellocco

Il faccia a faccia armato

A quel punto, i due sarebbero entrati in macchina, una Smart bianca: lì il trentaseienne avrebbe sparato un colpo di arma da fuoco contro il quarantanovenne Andrea Beretta, che, ferito tra fianco e schiena, avrebbe reagito afferrando un coltello e uccidendo Bellocco con due fendenti alla gola.

"Mi sono difeso"

Per l'accoltellato non c'è stato nulla da fare: i sanitari di Areu non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Beretta, invece, è stato trasportato al San Raffaele per essere sottoposto a un'operazione chirurgica. A fine operazione è stato sentito dal pm Paolo Storari. Al momento è piantonato dai carabinieri che attendono di formalizzare il fermo con l’accusa di omicidio. Un atto scontato

 "Mi sono difeso, mi sono difeso, sennò mi avrebbe ammazzato", ha detto Beretta al telefono al suo legale Mirko Perlino. La sua versione dei fatti è al vaglio degli inquirenti che intanto hanno trovato all’interno dell’auto l’arma da cui è partito il proiettile. 

Il capo ultrà è stato raggiunto in ospedale dal suo legale subito dopo i fatti. Attorno al San Raffaele è stato predisposto un servizio di sicurezza delle forze dell'ordine per intercettare la presenza di altri ultrà in arrivo in via Olgettina o per scongiurare eventuali ritorsioni nei confronti di Beretta.

L'inchiesta

I carabinieri della Compagnia di Pioltello e della Squadra omicidi del Comando provinciale di Milano stanno cercando di ricostruire il movente della discussione finita con lo sparo e il fendente letale, anche se dalle prime informazioni non ci sarebbero testimoni oculari; e neanche le telecamere avrebbero fatto luce su quanto successo all’interno dell’abitacolo.

Quelli che avevano visto poco prima i due alla Testudo hanno dichiarato che Bellocco e Beretta stavano parlando serenamente tra loro, come spesso capitava. Nel pomeriggio, a seguito dei rilievi dei carabinieri, è stata rinvenuta all’interno dell’automobile la pistola con cui Bellocco avrebbe sparato al capo ultrà. L’arma è stata sequestrata insieme al coltello serramanico usato da Beretta.

La scalata alla Nord

Da tempo, in particolare dopo l'assassinio di Boiocchi, si è acceso il faro della Procura sulla Nord e sugli affari legati al tifo organizzato di marca nerazzurra. Beretta è certamente un uomo di punta della curva, seppur a distanza visto che non può andare allo stadio ormai da anni per via dei vari provvedimenti emessi nei suoi confronti. Bellocco, dal canto suo, da circa un anno era riuscito a mettere un piede nella gestione del secondo anello verde a San Siro, non senza malumori da parte del presunto aggressore.