di Simona Ballatore
Sono 235 gli alunni ucraini che stanno studiando nelle scuole della città di Milano, di cui 190 tra primarie e medie; altri 568 siedono tra i banchi degli altri comuni dell’hinterland. "Ci siamo attivati sin dai primi giorni dell’emergenza umanitaria per assicurare ai minori ucraini in fuga dai territori in guerra la necessaria accoglienza scolastica - spiegano dall’Ufficio scolastico territoriale di Milano -. Sono state dapprima individuate delle strutture territoriali di riferimento per la gestione delle richieste di iscrizione e il collocamento dei profughi all’interno delle istituzioni scolastiche". Sono stati così attivati i quattro Poli ’Start’ (Sportelli territoriali di Accoglienza in Rete per l’Integrazione, ndr), già attivi da diversi anni a Milano per l’accoglienza dei minori con background migratorio negli istituti del primo ciclo e i Centri territoriali per l’inclusione per gli altri Comuni della Città metropolitana. Parallelamente, l’Ufficio scolastico ha predisposto una piattaforma online, accessibile anche ai Comuni e alle singole istituzioni scolastiche, per gestire in maniera centralizzata le richieste di iscrizione e seguirne tutto l’iter, dalla data di presentazione dell’istanza sino all’effettivo inserimento. Alle scuole è stato inviato un vademecum con le indicazioni operative, con la normativa di riferimento e le disposizioni di carattere sanitario per la frequenza scolastica. Da febbraio a giugno 2022 si sono iscritti 1.310 bambini e ragazzi in arrivo dall’Ucraina, 664 femmine e 646 maschi; tra loro anche sei alunni con disabilità. All’infanzia sono stati accolti 161 bimbi, alla primaria 598; 325 i ragazzi delle medie e 226 alle superiori. Hanno aperto le porte scuole di tutti i quartieri: i Municipio 1 e 8 sono quelli che hanno avuto più inserimenti.
"Le comunità scolastiche del nostro territorio, che già si confrontavano da molti mesi con le criticità legate alla pandemia da Covid-19, hanno dato una risposta corale e solidale al nostro appello, accogliendo senza alcuna esitazione i bambini e gli adolescenti ucraini nelle varie fasce di età – sottolineano dall’Ust di Milano –. Successivamente a questa prima fase burocratico-amministrativa, le singole istituzioni scolastiche hanno realizzato specifici interventi educativo-didattici finalizzati a favorire nel breve e medio periodo la positiva inclusione dei profughi, anche con il supporto delle numerose realtà del terzo settore che hanno dato la loro disponibilità".
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