
Jasmin Repesa (Ansa)
Milano, 27 giugno 2015 - Adesso a Milano inizia l’era di Jasmin Repesa. Praticamente 24 ore dopo l’annuncio della separazione da Luca Banchi l’Olimpia ha già ufficializzato il nuovo allenatore che ha firmato un contratto biennale fino a giugno 2017 con opzione anche per la stagione successiva. «Sono strafelice di tornare in Italia - è la prima dichiarazione del coach croato - ormai è la mia seconda casa, e soprattutto sono felice di farlo in un club storico come l’Olimpia Milano. Sono consapevole delle aspettative che ci circondano, il primo obiettivo è quello di costruire una squadra importante e dopo faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per presentare ai nostri tifosi una formazione di cui possano essere orgogliosi».
Ovviamente il futuro del gruppo è ancora molto nebuloso, l’idea più chiara è quella di puntare in modo deciso su Alessandro Gentile, poi tutti gli altri giocatori con contratto in questo momento sono in stand-by: Cerella dovrebbe comunque rimanere, con Ragland e James si transerà. Giocatori di valore assoluto (si vocifera di un forte interesse su Datome di ritorno dalla NBA), ma anche giovani sui quali costruire (LaTorre dalla Stella Azzurra?): «L’unica promessa - dice comunque Repesa - è quella di lavorare tanto e garantire il massimo impegno, mio, dello staff e dei giocatori». Lo staff a disposizione del tecnico che negli ultimi due anni ha vinto il titolo croato con il Cedevita Zagabria sarà il medesimo di questa stagione con i confermati Massimo Cancellieri e Mario Fioretti da assistenti allenatori e Giustino Danesi come preparatore fisico. 54 anni, in Italia ha già allenato per 8 stagioni dividendosi tra la Fortitudo Bologna (2002-2006), Virtus Roma (2006-2008) e Benetton Treviso (2010-2011), la sua parabola massima l’ha toccato alla guida dei felsinei dove nel 2004 ha giocato la finale di Eurolega e nel 2005 ha vinto lo scudetto (proprio al Forum contro l’allora AJ di Lardo).
Fama da duroo e inflessibile, ha sempre puntato sulla formazione di squadra con una forte impronta europea (la Fortitudo che vinse lo scudetto a Milano aveva un solo americano), senza timore di lanciare giovani (tra cui lo stesso Gentile a Treviso o Belinelli a Bologna, entrambi 18enni). Di certo ha l’abitudine a vincere visto che per 9 volte ha vinto il titolo nazionale (6 in Croazia e poi 2 in Turchia), l’Olimpia l’ha scelto come condottiero per costruire la sua dinastia marchiata Armani.
di Sandro Pugliese