Aggredito fuori dall'Old Fashion: "Sequestrato su un furgone e rapinato del Rolex"

La denuncia choc di un imprenditore: aggredito fuori dalla discoteca, picchiato e abbandonato a San Siro. L’indagine della polizia

Il trentottenne ha raccontato alla polizia di essere stato aggredito la notte scorsa all’u

Il trentottenne ha raccontato alla polizia di essere stato aggredito la notte scorsa all’u

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Milano, 21 settembre 2021 - Aggredito all’alba all’uscita dalla discoteca. Caricato con la forza su un furgone. Picchiato e derubato dell’orologio che aveva al polso. E poi abbandonato in strada, a diversi chilometri di distanza dal luogo del raid. È il racconto choc che alle 7 di ieri un imprenditore di 38 anni ha fatto agli agenti della Volante del commissariato Bonola, dopo aver chiamato il 112 per chiedere aiuto. Un racconto tuttora al vaglio degli investigatori per accertarne la veridicità e risalire ai presunti rapinatori. Il trentottenne ha riferito di aver trascorso la notte all’Old Fashion di viale Camoens. All’uscita, sarebbe stato bloccato da due uomini, che a suo dire avevano un marcato accento campano, nei pressi di un parcheggio davanti alla Triennale. Poi sarebbe stato spinto all’interno di un furgone nero dalla coppia di banditi, che lo avrebbero pestato per poi strappargli un Rolex Daytona da 20mila euro. Infine, lo avrebbero scaricato all’angolo tra via degli Ottoboni e via Palatino, a due passi dallo stadio Meazza. La ricostruzione dell’imprenditore, che è apparso ancora fortemente alterato dall’alcol al momento dell’intervento della Volante, verrà passata al setaccio con molta attenzione per capire se sia andata effettivamente così o se il raid sia avvenuto in altre circostanze. Del resto, una dinamica così inusuale, specie se confrontata con il classico modus operandi dei predoni dei Rolex, genera immediatamente alcuni interrogativi legati al comportamento dei malviventi. Non sarebbe stato sufficiente scippare l’orologio e scappare, magari approfittando dello stato di scarsa lucidità della vittima? Perché caricare il trentottenne su un furgone e rischiare di incappare in un controllo delle forze dell’ordine? D’altro canto, però, ce n’è pure un’altra di domanda plausibile, cambiando punto di vista: perché una persona dovrebbe inventare di sana pianta una storia così complicata? Quesiti che potrebbero trovare una prima dirimente risposta dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza che coprono il tragitto non brevissimo da viale Camoens a via degli Ottoboni: il passaggio del veicolo sotto uno degli occhi elettronici installati lungo il percorso darebbe la prova della bontà del racconto messo a verbale. A proposito di predoni di orologi, proprio qualche giorno fa gli specialisti dell’Antirapine della Squadra mobile hanno arrestato due pregiudicati napoletani, il trentatreenne Mariano Conte e il quarantottenne Giuseppe Pica, per lo scippo di quella che poi si è rivelata la copia di un cronografo Hublot Big Bang da 22mila euro. A finire nel mirino, in quell’occasione, era stato un commerciante di auto, agganciato mentre stava tornando a casa con moglie e figli al volante di una Porsche Cayenne e minacciato con una scacciacani sotto casa, in zona San Siro. I due erano stati ammanettati poco dopo in un bed&breakfast della Barona, già individuato in precedenza dalla polizia come possibile covo per le trasferte milanesi.  

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