
Cibo a chi non può permetterselo, lo garantirà l’hub di Lambrate che sorge sulla scia del primo hub di quartiere del Banco Alimentare aperto nel gennaio 2019 all’Isola. Al taglio del nastro anche la vicesindaco Anna Scavuzzo: "Il Comune di Milano ci tiene a mantenere vivi i rapporti con quelle realtà che nel sistema alimentare svolgono un grandissimo lavoro. È un passo importante perché abbiamo rispettato l’impegno preso con Bcc Milano e con Avis di mettersi al servizio di una comunità che vuole investire su se stessa e mettere a sistema le sue risorse migliori. Questa è solamente una delle tante esperienze significative dal punto di vista sociale intraprese negli anni dal Municipio 3".
"I destinatari dei nostri aiuti alimentari sono ormai sempre piu’ le famiglie normali che perdono il lavoro - spiega Marco Magnelli del Banco Alimentare - basta che uno dei genitori abbia delle difficoltà e tutta la famiglia entra in povertà. Molte di queste persone percepiscono anche il reddito di cittadinanza, ma per alcuni non è sufficiente a garantire una vita dignitosa: oltre al cibo, c’e’ bisogno dei farmaci, dei vestiti, di mandare i bambini a scuola. Noi recuperiamo cibo dalla filiera agro-alimentare e lo doniamo a chi ne ha bisogno". La già complicata situazione economica si è aggravata con la pandemia: "Le famiglie povere stanno aumentando per colpa del Covid. Temiamo che le cose l’anno prossimo andranno addirittura peggio", afferma il direttore del Banco Alimentare della Lombardia.
Osservando i numeri del primo hub nato a Milano, è possibile pensare a un rapporto in prospettiva: "Al momento siamo in fase di avvio. Con il primo in un anno di lavoro abbiamo raccolto 120 tonnellate di cibo e raggiunto oltre 1.300 famiglie - ricorda il direttore dell’osservatorio Food Sustainability del Politecnico, Giulia Bartezzaghi- e ci auguriamo di replicare gli stessi numeri. Molto dipenderà’ anche da quante Onlus riusciremo a coinvolgere. Il momento è davvero tanto critico.