"Non mi interessa fare il ministro voglio correre per la Lombardia"

Letizia Moratti smentisce di essere disponibile a entrare nel nuovo Governo e conferma l’intenzione di candidarsi alla presidenza della Regione. "Con chi? Prematuro parlarne ora". Elogi per la Meloni

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di Giambattista Anastasio

Letizia Moratti fa sapere che non intende fare il ministro nel Governo che uscirà dalle elezioni del 25 settembre – nel caso in cui le fosse proposto – e conferma, invece, di volersi candidare alla presidenza della Regione Lombardia nel 2023. Ma se qualche mese fa la Moratti aveva sottolineato a più riprese di voler correre da governatrice con e per il centrodestra, ieri non si è espressa sulla collocazione della sua corsa: a domanda, ha risposto che è prematuro dire ora con chi potrebbe tentare la via di Palazzo Lombardia. Una differenza di non poco conto.

Vero è che la Lega e il suo segretario federale, Matteo Salvini, nelle ultime settimane hanno sempre ribadito che il candidato naturale alla presidenza della Regione è il governatore uscente Attilio Fontana, chiedendole così le porte. Soltanto 48 ore fa, però, un altro esponente di peso del centrodestra – Ignazio La Russa, cofondatore e uomo forte di Fratelli d’Italia – ha chiesto agli alleati di riservare attenzione alle ambizioni di candidatura dell’attuale vicepresidente lombarda con delega al Welfare. Ecco, allora, che la scelta della Moratti di non ribadire la sua volontà di correre solo e soltanto con il centrodestra può rappresentare o una scelta o una minaccia, l’una e l’altra concentriche: la scelta o la minaccia di candidarsi a governatrice con il Terzo Polo nel caso in cui dovessero persistere i veti contro di lei. Decisivo, in questo senso, sarà verificare il consenso che il duo Azione-Italia Viva raccoglierà in Lombardia in occasione delle Politiche, ma anche il consenso che raccoglieranno il Carroccio di Salvini e il partito della Meloni e il relativo impatto del voto sugli equilibri interni del centrodestra. Detto altrimenti: inevitabilmente le Politiche faranno da bussola per le Regionali. Le sue parole, allora.

"Non ho avuto offerte per nessun ministero dopo le elezioni. Se dovessero arrivare, ne sarei onorata, ma risponderei di no – fa sapere la Moratti ospite della trasmissione televisiva “Otto e mezzo“ a La7 –. Sono concentrata sulla mia Regione, per la quale ho anche dato disponibilità a candidarmi per le Regionali". "Con chi candidarmi? È prematuro parlarne adesso – aggiunge – e sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti degli elettori". Quando le si chiede se si aspetta che la sua candidatura possa decollare nel caso in cui la leadership di Salvini dovesse uscire indebolita dalla tornata delle Politiche, accenna ad un sorriso tutto da interpretare. Quando le si chiede se si senta di centrodestra o di centro, aggira di fatto la domanda sentenziando che si tratta di categorie datate. Positivo il giudizio su Giorgia Meloni: "È una persona onesta, coerente, che si prepara, pragmatica, una donna. Io ho sensibilità diverse, certo, ma ultimamente la Meloni ha sempre dichiarato la propria lealtà all’Unione Europea. La lealtà nei principi fondanti dell’Unione è un presupposto per poter governare, ma lealtà significa anche fare parte di un Partito Conservatore che ha sensibilità diverse rispetto al Partito Popolare o Socialista".

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