ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Niente referendum sullo stadio . Collegio dei garanti: inammissibile

Fumata nera per la consultazione popolare che era stata richiesta dal Comitato contrario al progetto per saggiare gli umori dei cittadini rispetto alla costruzione dell’impianto dei rossoneri a San Francesco.

Niente referendum sullo stadio . Collegio dei garanti: inammissibile

Niente referendum sullo stadio . Collegio dei garanti: inammissibile

Il referendum sullo stadio del Milan? Non si farà. Il Collegio dei Garanti nominato dal consiglio comunale di San Donato lo ha ritenuto "inammissibile".

Fumata nera per la consultazione popolare che era stata richiesta dal Comitato "no stadio" per saggiare gli umori della cittadinanza rispetto al progetto che prevede la costruzione del futuro impianto dei rossoneri nell’area San Francesco. Il Comitato aveva proposto di sottoporre alla popolazione il quesito: "Volete voi, cittadini e cittadine di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’inserimento di un nuovo stadio di calcio?". Tra le motivazioni dell’inammissibilità spicca il fatto che il progetto dello stadio ha una portata sovraterritoriale, mentre, secondo lo statuto comunale di San Donato, "le consultazioni e i referendum devono riguardare materie di esclusiva competenza locale". Inoltre, il progetto comporterà una variante urbanistica all’attuale Pgt e non è previsto, sempre da statuto, che "il Piano di governo del territorio e le sue relative varianti siano sottoposti a referendum". La decisione del Collegio – composto dal segretario generale del Comune, un avvocato amministrativista e la dirigente di un’amministrazione pubblica – è giunta al termine di un iter di valutazione, che ha incluso anche un’audizione dei "no stadio", chiamati ad argomentare la loro posizione. "Ho immediatamente provveduto a trasmettere la comunicazione al Comitato promotore e al Consiglio comunale": così il sindaco Francesco Squeri. "Prendiamo atto della decisione, sottolineando come il referendum rappresenti uno strumento di partecipazione che intendiamo comunque garantire attraverso un percorso d’informazione, ascolto e confronto che coinvolgerà cittadini, associazioni, aziende e le tante realtà che rappresentano l’intera comunità sandonatese". Palpabile la delusione dei "no stadio", che ribadiscono la necessità di coinvolgere i cittadini. "Invece l’impressione è che tutto debba essere deciso dentro il Palazzo, senza interpellare la popolazione e in barba alle tanto sbandierate dichiarazioni per cui “la partecipazione è un valore fondamentale”".

Secondo Arianna Azzellino, docente del Politecnico di Milano, il "no" al referendum rappresenta "una triste e ulteriore constatazione di come l’Amministrazione di San Donato sia lontana dalla consapevolezza dell’esistenza di un diritto di cittadinanza sulla partecipazione pubblica alle decisioni sull’ambiente. Si dichiara inammissibile un referendum meramente consultivo quando si sta valutando un progetto che modificherebbe in modo irreversibile la qualità della vita degli abitanti di San Donato senza che nessuna delle attuali componenti politiche della Giunta abbia mai neppure lontanamente inserito un progetto del genere nel proprio programma elettorale".