
Niccolò Bettarini con il padre Stefano e la mamma Simona Ventura
Milano, 30 agosto 2018 - A processo con rito immediato (si salta l'udienza preliminare) i quattro giovani finiti in carcere per il tentato omicidio a calci, pugni e coltellate di Niccolò Bettarini, figlio di 19 anni dell'ex calciatore Stefano Bettarini e della conduttrice tv Simona Ventura, avvenuto lo scorso primo luglio davanti alla discoteca 'Old Fashion', a Milano. Lo ha deciso il gip Stefania Pepe che ha accolto la richiesta del pm Elio Ramondini, fissando la data dell'inizio del dibattimento per il prossimo 13 novembre. Da quanto si è saputo, però, tutti e quattro i giovani, ancora in carcere, nei prossimi giorni potrebbero chiedere di essere giudicati con rito abbreviato, a porte chiuse e che prevede lo sconto di un terzo sulla pena in caso di condanna. A questo punto sarà un gup a dover fissare la data di inizio del processo.
Nell'ordinanza di custodia in carcere il gip Pepe aveva spiegato che Davide Caddeo, difeso dal legale Antonella Bisogno e accusato di aver materialmente sferrato le otto coltellate, Alessandro Ferzoco (difeso dall'avvocato Mirko Perlino), Andi Arapi (con l'avvocato Simona Uzzo) e Albano Jakej (con il legale Daniele Barelli) si erano "certamente" prefigurati che quel pestaggio e quei fendenti in "parti vitali" con una lama da 20 centimetri "avrebbero comunque potuto produrre conseguenze mortali", anche in considerazione della "loro superiorità numerica e della violenza della loro azione". Da qui l'accusa di tentato omicidio, riconosciuta dal giudice. Da quella "brutale aggressione" il 19enne era riuscito a salvarsi soltanto grazie all'intervento della fidanzata e di alcuni amici e, in particolare, di uno di questi che si era gettato nella mischia ed era riuscito a fare in modo che, dopo l'ultimo fendente, la "furia aggressiva" del branco si placasse. Nel frattempo, le indagini, condotte dalla Squadra mobile, sono andate avanti per identificare anche gli altri giovani che avrebbero preso parte al blitz violento. Questa tranche d'inchiesta risulta ancora aperta.