Milano – E se la mamma del piccolo fosse ancora viva? E se il testo del biglietto lasciato accanto a lui raccontasse una storia inventata? In definitiva: se fosse stata la madre, e non il padre come lascia chiaramente intendere il messaggio, ad abbandonare il neonato davanti a un pianerottolo della scala H di via degli Apuli 4 giovedì pomeriggio? Tutti interrogativi aperti, anche alla luce di quanto emerso finora dalle indagini della Compagnia Magenta.
Nessuna morte di parto
Il primo aspetto, il più rivelante, che alimenta i dubbi è legato al fatto che al momento gli accertamenti dei militari non hanno fatto emergere casi recenti di donne morte in ospedale dopo aver dato alla luce un figlio. Anche a voler immaginare un parto in casa, resterebbe comunque da rintracciare il cadavere di una neo madre di cui a oggi non si ha notizia.
Niente dalle telecamere
Da qui la possibile alternativa, tra le tante sul tavolo: potrebbe essere stata la mamma del piccolo a decidere di adagiarlo davanti alla porta dell’abitazione di Gamal Ghobrial, egiziano di 53 anni, salvo poi scrivere quelle quattro righe in arabo attribuendole al papà. Inserita questa pista in un quadro già complesso, va tenuto conto di un’altra questione. Gli investigatori dell’Arma stanno scandagliando da tre giorni i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza installate nel casermone popolare del Giambellino, a cominciare da quella che presidia l’ingresso: sembra che nessuna presenza estranea sia stata intercettata tra le 16 e le 16.20, cioè tra il momento in cui verosimilmente il bimbo è stato abbandonato e quello in cui Ghobrial lo ha ritrovato aprendo la porta.
“Abito vicino a te”
Così potrebbe farsi strada un ulteriore scenario, non escluso già nelle prime ore: che il padre o la madre del piccolo, in buone condizioni di salute e accudito alla clinica De Marchi, abiti nella stessa scala del 53enne egiziano o nello stesso condominio al civico 4. Del resto, tra abusivi e fantasmi non censiti nell’alveare degradato, non è impossibile passare più o meno inosservati, anche con un vistoso pancione. A favore di questa ipotesi, depone l’indizio nel biglietto: “Abito vicino a te”. Così vicino da conoscere bene Ghobrial e la sua numerosa famiglia? Così vicino da ritenerlo un secondo padre affidabile "fin quando non sistemerò i miei affari"?