Naviglio Pavese terza spaccata in sette giorni

Nell’ultima settimana sempre locali pubblici ad essere presi di mira

MILANO

Un uomo incappucciato e con mascherina sul viso armeggia alla cassa, ripreso dalla telecamera di sorveglianza. "Ha trovato solo qualche banconota e i soldi delle mance. In più si è portato via qualche bottiglia e un telefono. Ma siamo preoccupati perché in zona si contano almeno tre spaccate in una settimana. E’ un disagio che si aggiunge al periodo difficile, in cui il lavoro è calato pesantemente". A parlare è Orlando Callà, titolare del ristorante Cori in via Pavia, zona Naviglio Pavese. La notte tra mercoledì e giovedì un uomo ha sfondato la porta a vetri all’ingresso, nella parte più bassa, "con una grossa pietra", sottolinea, "e presumibilmente aiutato da un complice". Poi si è intrufolato nel locale con l’evidente intento di rubare. Lo stesso copione è andato in scena la notte prima da AbbracciaMi, in via Barrili, quartiere Stadera, a poca distanza, e altri vetri in frantumi non sono passati inosservati davanti al locale Magnaki, sempre in via Pavia. Mentre martedì della settimana scorsa qualcuno ha rotto le finestre del Maya, cocktail bar e ristorante, affacciato sulla stessa strada. "Nel mio ristorante - racconta Callà, che ha sporto denuncia al commissariato Ticinese - il furto è avvenuto all’1.30 di giovedì. Per accedere alla porta è stato prima scavalcato un cancello, e chi ha agito aveva una grossa pietra che è poi servita a rompere il vetro e ad accedere al locale. E’ scattato l’allarme, ma in pochi minuti il ladro ha avuto il tempo di aprire la cassa, rovistare e portarsi via qualche banconota trovata nel cassetto, più bottiglie e un telefono.

C’è bisogno di un presidio e di attenzione maggiore". Così la pensa anche la titolare di AbbracciaMi, allo Stadera, espugnato la notte precedente con la stessa tecnica: "Il primo allarme è scattato alle 2.36, quando un ignoto ha tentato di rompere il vetro della porta d’ingresso con un sasso - fa sapere la donna, che ha poi denunciato il fatto ai carabinieri di Gratosoglio - e dopo vari tentativi c’è riuscito, allargando via via l’apertura fino a riuscire a entrare".

Marianna Vazzana

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