Nata con una malformazione alla mano, operata a un giorno di vita

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Aveva un giorno di vita quando è stata operata Matilde, nata qualche settimana fa in un ospedale del Milanese. Gravidanza normalissima, ma subito i medici si accorgono che la manina sinistra ha una malformazione: il terzo dito non si è sviluppato, sul quarto c’è una tumefazione di 3 centimetri, cioè grossa quasi quanto il palmo. La portano al Policlinico di Milano, nella terapia intensiva neonatale diretta da Fabio Mosca: lì c’è Ernesto Leva col suo team di chirurghi pediatrici da migliaia d’interventi delicati all’attivo, e dall’ospedale pubblico parte una collaborazione col San Giuseppe (privato convenzionato, Gruppo MultiMedica), dove Giorgio Pajardi guida la più grande struttura in Europa di chirurgia della mano dedicata ai bambini, oltre 350 operazioni ogni anno. Le due squadre capiscono che la tumefazione nasconde le tre falangi del quarto dito, e nel giro di qualche ora operano Matilde, per ricostruirle in parte le falangi e liberare le parti “intrappolate”: un intervento con pochissimi precedenti nella letteratura scientifica, soprattutto perché ha avuto successo e per l’età della paziente. Non sarà l’ultima operazione per Matilde, nei prossimi due anni affronterà un percorso per ricostruire completamente le dita e avere una vita il più possibile normale, sempre seguita dai chirurghi del Policlinico e del San Giuseppe. Ma la bimba sta bene, ed è già andata a casa. Gi. Bo.

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