REDAZIONE MILANO

Muore Aldo, l’erede della dinastia Crespi

Un’altra tragedia colpisce Giulia Maria, fondatrice del Fai e figura storica della cultura milanese: l’incidente nella cascina di famiglia a Bereguardo

Era uno dei due figli gemelli di Giulia Maria Crespi, gestiva l’azienda di famiglia specializzata in agricoltura biodinamica. È morto ieri pomeriggio Aldo Paravicini, 65 anni, in un incidente d’auto, proprio come era accaduto al padre, primo marito della oggi 96enne signora Crespi. Lo schianto in auto è forse dovuto a una malore, Paravicini avrebbe perso il controllo della Volvo per duecento metri, fino allo schianto, contro una parte del caseggiato della cascina. In base alla prima ricostruzione dell’accaduto, che dovrà essere confermata o modificata in base all’esito dei rilievi, l’auto avrebbe avuto un primo impatto con la pesante sbarra che si trova all’accesso della strada privata che porta alla cascina. L’automobile ha proseguito la sua corsa, apparentemente senza controllo, per circa 200 metri, sfondando un portone in legno e andando ad abbattere un pilastro che sostiene una copertura bassa.

A seguito del violento impatto, il pilastro ha letteralmente sfondato l’abitacolo della pur robusta automobile. Il corpo, rimasto incastrato all’interno, è stato estratto solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Una tragedia che ha colpito una famiglia di imprenditori molto noti. Giulia Maria Crespi, classe 1923, nativa di Merate (Lecco), dalla metà degli anni Sessanta, dopo la morte degli zii Mario e Vittorio Crespi e con il padre Aldo gravemente malato, gestì la proprietà del Corriere della Sera, fino al 1973. Fondatrice del Fai (Fondo Ambiente Italiano), del quale è oggi presidentessa onoraria, da sempre la Crespi è appassionata dell’ambiente: "La mia politica è il Fondo Ambiente Italiano. Che vuol dire fare, investire, restituire. Il premio è migliorare di un millimetro la vita di tutti noi". Colpita dal cancro nel 1968, Giulia Maria Crespi racconta come la malattia le diede l’idea della Cascina Orsine: "Imparai i criteri base di una sana alimentazione e mi appassionai all’agricoltura biodinamica". E proprio grazie all’impegno del figlio Aldo, Cascine Orsine fin dal 1976 applicò una produzione totalmente biodinamica, che ha disciplinari molto più rigidi di quella biologica e segue i principi dell’omeopatia. Al dolore della famiglia Crespi si unisce la Coldiretti Pavia: "Siamo profondamente addolorati - dicono Stefano Greppi e Rodolfo Mazzucotelli, presidente e direttore di Coldiretti - per questa tragica scomparsa. Perdiamo un uomo appassionato del proprio lavoro, un imprenditore agricolo che con grande dedizione portava avanti un’azienda pionieristica".

Stefano Zanette