SIMONA BALLATORE e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, muore a 15 anni sul campo di calcetto

L’istituto Freud piange Lorenzo: "Il suo entusiasmo conquistava tutti"

Soccorsi e, nel riquadro, Lorenzo Verna

Milano, 10 agosto 2019 - «Lorenzo è uno di quei ragazzi di cui vorresti piene le classi, con i suoi principi, la sua educazione, l’entusiasmo che dimostrava partecipando ad ogni progetto. Lascia un posto vuoto non solo nella sua classe, ma nel cuore di tutti noi». Daniele Nappo, responsabile dell’Istituto paritario Freud, insieme ai prof e ai compagni, non riesce ancora a crederci: Lorenzo Verna ha perso la vita a 15 anni, su un campo di calcetto.

Era a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, in vacanza, e stava giocando con gli amici al pallone, una delle sue passioni. Un medico che si trovava in un ristorante accanto ha cercato subito di rianimarlo: «Ho provato insieme a una dottoressa a fare il massaggio cardiaco finché non è arrivata l’ambulanza - ha raccontato Paolo Brunetti, il primo a soccorrerlo -. Il ragazzo è sembrato per un attimo dare qualche segno di reazione, perché ha piegato il capo lievemente. Ma il cuore purtroppo a tutti i tentativi di rianimazione non cambiava: vedevamo il tracciato che non si muoveva. Il 118 ha cercato tutte le manovre possibili. Dopo vari tentativi, durati 30-40 minuti, l’hanno portato in ospedale sull’ambulanza». E anche qui, al Policlinico di Chieti, hanno continuato il massaggio cardiaco ininterrottamente. «Lo abbiamo stimolato con un pacemaker per fare ripartire il cuore, siamo corsi lo stesso in sala operatoria per un ultimo tentativo. Il senso di frustrazione è più totale - dicono dall’ospedale –, ce l’abbiamo messa tutta per salvare Lorenzo». I genitori del quindicenne milanese sono sconvolti. Nel mese di aprile - alla vigilia di un viaggio in Florida con la scuola - era stato ricoverato in ospedale per alcuni problemi di salute, aveva dovuto rinunciare al volo. Gli avevano detto di evitare sforzi ma la situazione sembrava sotto controllo. Aveva chiuso l’anno scolastico con una bellissima pagella, fiero, e si preparava a entrare in terza, a settembre.

Lorenzo aveva cominciato la prima superiore in un’altra scuola paritaria di Milano, non trovandosi bene aveva deciso di cambiare e di frequentare il secondo anno del liceo delle scienze sociali al Freud. I primi anni sono sempre i più ostici, ma lì aveva trovato il giusto approccio. «Era particolarmente portato per le materie di indirizzo e in particolare per psicologia e pedagogia, aveva legato molto col professore Andreotti. Un bravo ragazzo. Con lui e con la mamma, sempre molto presente, stavamo facendo un ottimo lavoro: aveva dimostrato grande maturità e un entusiasmo sorprendente. Arrivava sempre a scuola col sorriso», ricorda il rappresentante legale dell’istituto. Erano 22 in classe, tutti compatti. «I ragazzi adesso sono sconvolti - ricorda Nappo - siamo una famiglia, una comunità educante. Incontreremo i compagni, terremo Lorenzo con noi. In queste ore abbiamo dovuto rincorrere la notizia, abbiamo subito contattato i genitori e ci siamo messi a disposizione. Al rientro la scuola tutta ricorderà Lorenzo». Alcuni amici sono già partiti per Chieti: domani alle 16 l’ultimo saluto, nella Chiesa della SS. Trinità.