Morti Covid alla Rsa Ambrosiana La Procura chiede l’archiviazione

Impossibile dimostrare il nesso tra causa e effetto tra la pandemia e il decesso degli anziani ospiti. Secondo gli inquirenti la residenza sanitaria all’epoca aveva attuato tutte le precauzioni necessarie

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di Anna Giorgi

Va verso l’archiviazione anche il fascicolo aperto sui morti di Covid in un’altra residenza sanitaria assistita milanese, la "Ambrosiana srl" di via Olgettina. I parenti ospiti della struttura avevano lamentato inefficienze e negligenze del personale sanitario incaricato di assistere i propri cari. Fattori che, secondo le famiglie, avrebbero contribuito a cagionarne la morte. In particolare, in quattro casi, i denuncianti lamentavano che il personale delle Rsa, già in fase acuta della pandemia sarebbero stati completamente privi di dispositivi di protezione individuale. In realtà, secondo quanto si legge nelle carte con cui il pm Letizia Mocciaro chiede l’archiviazione, dalla documentazione acquisita al termine dell’attività investigativa emerge che la "Ambrosiana rsa" è "gestione casa di riposo senza degenza ospedaliera". Emerge, inoltre, che nel periodo compreso fra febbraio e aprile del 2020 le riunioni della Direzione medica sulla diffusione del coronavirus e sulle misure da mettere in atto per far fronte all’emergenza sono state molto frequenti.

Tutti i verbali sono stati sottoposti ai dipendenti che li firmavano per la presa visione. Durante queste riunioni sono state prese decisioni importanti per modificare le procedure ordinarie in materia di sicurezza, i cui punti chiave sono consistiti nella chiusura dell’accesso ai parenti, nell’attuazione di nuove modalità per contattare i degenti, nell’isolamento dei pazienti sintomatici, nella segnalazione dei casi positivi Covid all’Ats competente e anche all’utilizzo obbligatorio di mascherine, guanti, camici, nella sanificazione degli ambienti con disinfettanti specifici. Insomma per la procura che chiede di archiviare le denunce dei parenti la casa di riposo Ambrosiana, nel mezzo di una pandemia mondiale dalle origine e sviluppi insondabili in fece tutto quanto era di sua competenza.

"La condotta doverosamente tenuta dai vertici della Rsa volta ad impedire il propagarsi della malattia con gli strumenti a disposizione e con le conoscenze dell’epoca esclude che si possa parlare di negligenza, imprudenza, imperizia volta a cagionare la morte dei degenti".

La condotta in termini di prevenzione tenuta dalla direzione sgombra il campo dal dubbio che ci sia un nesso di causa- evento lesivo. Stessa sorte sembra spettare a tutte le Rsa. per ora nessuna delle residenze è stata destinataria di una condanna. Manca sempre e in tutti i casi il nesso causa-effetto. Difficile dimostrare che gli anziani, quattro in questo caso, e già in condizioni precarie, sono morti per una febbre dovuta al Covid, quando all’epoca del decesso, marzo 2020 era perfino impossibile fare i tamponi.

mail: anna.giorgi@ilgiorno.net

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