ANDREA GIANNI
Cronaca

Addio Marisa Cingoli, volontaria in Stazione Centrale: "Era la nonna di tutti i migranti”

Si è spenta una delle anime del gruppo nato nel 2014 per assistere i profughi in fuga dalla guerra in Siria. Il ricordo del nipote, Enrico Mentana: una forza della natura

Marisa Cingoli

Milano – Era una donna "tenace e sorridente", una "forza della natura" che da bambina ha vissuto sulla propria pelle le retate naziste contro gli ebrei e ha speso gli ultimi anni della sua vita accanto ai bisognosi. 

Si è spenta a Milano Marisa Cingoli, storica volontaria alla Stazione Centrale e zia del direttore del TgLa7, Enrico Mentana.

Un impegno che si è manifestato anche durante il primo massiccio arrivo di profughi dal Medio Oriente, tra il 2014 e i 2015, quando Milano ospitava Expo. Con gli altri volontari Marisa era in prima linea per assisterli al mezzanino della stazione Centrale, portando conforto a chi scappava dalla guerra in Siria. Era una delle anime di un gruppo nato spontaneamente per raccogliere cibo, pannolini e generi di prima necessità da consegnare ai migranti arrivati alla stazione Centrale dopo un viaggio della speranza.

"Una donna tenace e sorridente" ha scritto Mentana in un lungo post su Facebook, ricordandone anche il supporto a lungo dato ai profughi provenienti dalla Siria e dal Nord Africa. "Era una forza della natura, una splendida ottantenne", ha aggiunto Mentana. "Ha continuato fino a pochi mesi fa a insegnare l’italiano a gruppi di immigrati, prima di ritrarsi per il male che l’aveva attaccata". Il nipote la descrive come "una donna indipendente e curiosa, senza chiusure o paure" grazie anche al suo vissuto. "L’aveva vaccinata alla vita l’esperienza degli ultimi due anni di guerra quando lei, bambina ebrea, fu nascosta in un fienile sui monti delle Marche per sfuggire alle retate naziste, insieme ai genitori e a Lella, la sorella maggiore che dieci anni dopo mi avrebbe messo al mondo. Ciao zia, fai buon viaggio e salutami mamma".

Una famiglia che affonda le radici nelle Marche, a Civitanova. I Cingoli a inizio ’900 aprirono un pastifico che aveva sede a Palazzo Sforza, poi chiuso nel 1914. Marisa era molto legata a Civitanova e agli amici con cui era rimasta in contatto diceva spesso: "Mi piacerebbe tornare a Citanò". Tra i Cingoli spicca anche la figura di Gina, nata a Civitanova nel 1912, insegnante, riportata in auge dall’Anpi, che si trasferì a Torino dopo il matrimonio e che venne espulsa dalla scuola dopo l’emanazione delle leggi razziali da parte di Mussolini.

Marisa Cingoli, a Milano, era molto conosciuta nell’ambiente del volontariato, per il suo impegno sociale. "Era la nonna di tutti i migranti – ricorda l’associazione NoWalls –. Sempre allegra, li faceva ridere, li accoglieva tutti con dolcezza, a volte li rimbrottava se i più giovani facevano confusione. Insegnava italiano nella nostra classe al Gallaratese e ancora si sente la sua risata roca, anche se nell’ultimo mese non era più riuscita a essere presente. Era una delle maestre di NoWalls, ma per stare con i suoi ragazzi veniva anche alle gite dei Turisti Senza Muri. Quando organizzavamo una festa non mancava mai".