Sala, minacce di morte dai No pass: "Parole travisate, non si scherza"

Milano, gli attacchi al sindaco dopo i titoli di alcuni giornali. E lui finisce sotto sorveglianza

Il sindaco di Milano Beppe Sala

Il sindaco di Milano Beppe Sala

Milano, 28 ottobre 2021 - «Non si scherza col fuoco». Sono queste le cinque parole con le quali il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sceglie di titolare e di concludere il video postato ieri sulla sua pagina Facebook. Un messaggio chiaro, quello del primo cittadino. E con destinatari precisi. Nel video Sala fa sapere di aver ricevuto insulti e minacce di ogni tipo – anche quella di essere decapitato – sulla chat di Telegram "Basta Dittatura-Proteste", partecipata da 8.700 militanti no green pass. Insulti e minacce riconducibili, secondo il sindaco, anche ai titoli di due quotidiani che, spiega Sala, hanno travisato alcune sue dichiarazioni rilasciate durante una trasmissione televisiva sulla gestione dell’ordine pubblico durante i cortei selvaggi messi in atto dai negazionisti in centro da quattordici sabati consecutivi. Insulti e minacce ora al centro delle indagini degli agenti di Digos e Postale, coordinati dal capo del pool Antiterrorismo Alberto Nobili.

Insulti e minacce che già stamattina porteranno il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Renato Saccone, a predisporre per il primo cittadino un servizio di sorveglianza potenziata: la cosiddetta "vigilanza generica radiocollegata", che prevede passaggi continui delle pattuglie di polizia e carabinieri sotto casa e a Palazzo Marino (peraltro già presidiato dai vigili). A Sala, nel frattempo, sono arrivati messaggi di solidarietà trasversali: dal presidente leghista della Regione, Attilio Fontana, alla Cgil, passando per Luca Bernardo, suo sfidante alle ultime Comunali.

Ecco , allora, la denuncia del sindaco: "Alcuni giorni fa – riepiloga Sala nel video – ho partecipato a una trasmissione televisiva, “L’Aria che tira“. La giornalista mi rendeva conto dei disagi che ogni sabato interessano Milano per le manifestazioni dei no green pass e di cosa si può fare. Io ho risposto testualmente: “La polizia che deve fare? Potrebbe fare solo una cosa: caricarli. Cosa che, ovviamente io capisco, il prefetto non intende fare“. Poi, andando avanti nella risposta, dico: “Servirebbero più uomini e donne della polizia sul campo per contenerli“, posto che l’opzione carica non esiste. Il giorno dopo – prosegue Sala – ecco cosa titolano due quotidiani. La Verità: “Sala: la polizia carichi i no green pass“. Il Giornale: “Sala: giusto caricare i cortei no green pass“. Ora: da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no green pass, ci sono i miei numeri di telefono (quello del suo ufficio a Palazzo Marino ndr ), c’è la mia mail (quella istituzionale ndr ), si parla di decapitazione. Cosa devo fare? Anzitutto querelerò i due giornali, poi cercherò di stare tranquillo. Però voglio dire a tutti: non si scherza col fuoco in questo momento".  

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