Da Milano a Venezia, cinquecento chilometri a remi per salvare il Po

Ventuno milanesi in canoa: l’impresa dei VogaPosse sul tragitto che non viene percorso dal 1927: "Mostreremo bellezze e trascuratezze"

L'impresa dei milanesi verso Venezia si svolgerà tutta sull'acqua

L'impresa dei milanesi verso Venezia si svolgerà tutta sull'acqua

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Milano - Ventuno milanesi in canoa, da Milano a Venezia: otto le tappe, da percorrere in meno di una settimana, al ritmo di 22 colpi al minuto. Circa 500 chilometri in tutto. "Dal 1927 non ci si provava", ricordano i protagonisti dell’impresa che salperà il 28 maggio e che vedrà in azione sei donne e 15 uomini. Tra loro avvocati, fotografi, commercialisti, ricercatori, professori, ingegneri, architetti. "Il mondo in una canoa", sorridono. Il più giovane ha 35 anni, il più grande ne ha 64. E sono tutti legati dalla passione per il canottaggio, che praticano a livello amatoriale e non agonistico, alcuni da tanti anni, altri sono neofiti.

«L’idea è partita da un gruppo ristretto che da tempo meditava sulla possibilità di arrivare dai Navigli di Milano al Po spingendosi verso il mar Adriatico – raccontano i VogaPosse –. Poi sul cammino si sono aggiunte sempre più persone e siamo arrivati a 21, pronti a ripercorrere una delle linee commerciali storiche che non viene più percorsa dal 1927, anche perché da Milano a Pavia bisognerà bypassare ben 12 chiuse che collegano il Naviglio Pavese al Ticino. Chi lo ha fatto è sempre partito da Pavia, evitando la città".

Usciranno dall’acqua, canoa sulle spalle, e percorreranno qualche centinaio di metro a piedi per riprendere il viaggio. "Una sola di queste chiuse è funzionante, la Conchetta, che verrà attivata per l’occasione – continuano gli esploratori –. Abbiamo studiato le tappe evitando le altre grandi città, per rivalorizzare i paesaggi, far scoprire le bellezze un poco sconosciute e immerse nel silenzio". Non mancherà un video-reportage dell’avventura, oltre alla testimonianza via social, tappa dopo tappa, in una sorta di diario di bordo (che potrà essere letto anche sul sito www.vogaposse.it). Un racconto che strizza l’occhio anche alle pagine di “Morimondo“ di Paolo Rumiz.

«Risfoglieremo il libro con gli occhi incollati al paesaggio, per vedere cos’è cambiato da allora", sottolineano i VogaPosse, che remano anche con un fine: accendere i riflettori non solo sulle bellezze, ma anche sulle trascuratezze e sull’impatto dell’uomo, in un viaggio che invece vuol essere a impatto zero. E raccogliere anche fondi - tramite sponsor e crowdfunding - che saranno devoluti a Legambiente per la riqualificazione e la pulizia del Po, rendendolo da "grande malato" - visto che ogni giorno trasporta 11 tonnellate di microplastiche nell’Adriatico - a plastic free. Nell’impresa i VogaPosse hanno coinvolto anche operatori locali “green“ per sostenere chi lavora lungo il fiume.

Partenza alle 8.30 di sabato dalla Canottieri, dove i due Navigli s’incrociano. "Un luogo topico – sottolineano –. Sappiamo che il vento sul Po spesso soffia in direzione contraria, un osteopata sarà con noi, per rimetterci in sesto, oltre a un istruttore, Roberto, punto di riferimento. Speriamo di non trovare nel percorso troppi imprevisti e di percorrere il viaggio anche in compagnia di chi vorrà incoraggiarci da terra o seguirci in bicicletta, in questa piccola, ma grande avventura".

 

 

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