
La posa della pietra d’inciampo in via Pergolesi per ricordare Pietro Mormino
Il prossimo 27 gennaio - Giorno della Memoria - sarà l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz, luogo simbolo dello sterminio di milioni di persone. Un anniversario che Milano celebra con numerose iniziative dedicate al racconto e alle testimonianze dell’Olocausto e alla memoria di tutte le vittime.
"Un programma - ha detto la presidente del Consiglio Comunale Elena Buscemi - che coinvolge tutta la città, le scuole, i municipi e le associazioni, che si apre domani (oggi, ndr) con la posa delle prime Pietre di quest’anno. In questo modo proviamo a riportare a casa le persone strappate via alla loro vita dai fascisti e dai nazisti per motivi razziali e politici, e cerchiamo di ricordare, approfondire e permettere a quanta più gente possibile di non dimenticare. Il 27 gennaio sarebbe bello se il Consiglio comunale votasse l’istituzione della Commissione speciale contro il linguaggio d’odio ispirata alla Commissione parlamentare presieduta dalla Senatrice Segre, alla quale va la nostra solidarietà per gli insulti che riceve anche in questi giorni, per la proiezione del documentario a lei dedicato".
Evento centrale del programma di iniziative sarà la cerimonia di posa delle pietre di inciampo. Dalla posa della prima pietra nel 2017 (dedicata proprio ad Alberto Segre, padre di Liliana) diventeranno 224 le pietre posate complessivamente a Milano. Oggi dalle ore 8.45, le prime nuove pietre saranno posate davanti alle abitazioni di 14 persone: gli antifascisti Carlo Ciocca, Paolo Volpi e Luigi Negroni, militanti della cellula comunista clandestina dello Stadera (via Palmieri 18 e 22); il piccolo Alfredo Winter con la madre Meta Marie Kuh e la nonna Karoline Meyer (via San Felice 2), ebrei tedeschi che avevano cercato rifugio a Milano prima che le leggi razziali li condannassero anche in Italia.
Domani saranno ricordati anche Aldo Levi (via Donatello 26/a) con la moglie Elena Viterbo e i figli Italo ed Emilia Amalia di appena 5 anni, la bambina del treno della morte citata da Primo Levi in “Se questo è un uomo”. Altre due pietre saranno posate in memoria di Francesco Basso (via Sant’Antonio 1), uno dei tanti soldati che dopo l’Armistizio rifiutarono di unirsi alle milizie della Repubblica di Salò e Renato Levi (via Fatebenefratelli 12), proprietario di un negozio di musica a Brera e fondatore del primo jazz club di Milano. Un’ultima pietra sarà posta per ricordare Adriano Poliaghi (via Zumbini 39), morto a soli 22 a Mauthausen. Giovane elettricista appartenente al gruppo socialista clandestino, partecipò alle attività di propaganda con lancio di manifestini e distribuzione di giornali. Tra i più attivi durante il grande sciopero del marzo 1944 fu arrestato per aver sabotato con alcuni compagni un tratto della linea tranviaria.
Altre 12 pietre di inciampo saranno posate il 13 marzo, anniversario dei grandi scioperi antifascisti del 1944. In occasione del Giorno della Memoria, il Comune di Milano renderà pubblica la geomappa della popolazione ebraica censita a Milano nel 1938, sulla base della documentazione contenuta nel Fondo Israeliti conservato presso la Cittadella degli Archivi. Il censimento degli ebrei fu effettuato dal Comune su richiesta della Prefettura a partire dall’agosto 1938 in vista dell’emanazione delle leggi razziali fasciste. Con telegramma dell’11 agosto il Ministero degli Interni disponeva la rilevazione dei cittadini “di razza ebraica”, italiani e stranieri, residenti e/o presenti sul territorio milanese da quella data. Alla vigilia del censimento si stimavano, a seconda delle fonti, 6.200 residenti secondo i dati dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane e oltre 10mila residenti ebrei secondo il Ministero dell’Interno. In programma anche quest’anno il viaggio a Mauthausen a cui parteciperanno nove scuole, una per ogni municipio, e un Centro di aggregazione giovanile.
Re.Mi.