DIMARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, centro civico di via Boifava e quel cantiere che non c’è

I lavori di restyling del complesso dove c’è anche il Teatro Ringhiera dovevano cominciare ad agosto. Il Comune: "I tecnici hanno dovuto aggiornare il piano sicurezza per il Covid, il Cam riaprirà a gennaio".

di Marianna Vazzana

Tutto abbandonato, neppure l’ombra di un cantiere tra vetri impolverati, porzioni di intonaco che si sgretolano e segni di attacchi vandalici. Mentre le porte e le finestre sono serrate da mesi, in attesa dei lavori di restyling. Questa la situazione del Centro civico di via Boifava 17 di proprietà comunale tra piazza Abbiategrasso e il quartiere Gratosoglio, che ospitava il Cam (Centro di aggregazione multifunzionale), servizi vari tra cui l’Anagrafe e, nello stesso complesso edilizio pure il Teatro ringhiera chiuso da ottobre del 2017. Eppure, i lavori di manutenzione sarebbero dovuti partire nella prima settimana di agosto, come hanno segnalato sui propri profili Facebook nei giorni scorsi sia il presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati, di centrodestra, e sia il gruppo Municipio 5 Milano in Comune lamentando la mancata apertura del cantiere. La risposta dell’assessore ai Lavori pubblici Marco Granelli è arrivata ieri: "I tecnici hanno dovuto aggiornare il Psc, il Piano di sicurezza del cantiere", in base alle nuove normative dopo l’emergenza sanitaria. "I lavori partiranno entro questo mese".

Intanto il quartiere aspetta il suo Centro civico rinnovato. L’ultimo nodo da sbrogliare aveva riguardato la vicenda “Musicopoli“: l’associazione aveva presentato ricorso al Tar dopo la richiesta di lasciare gli spazi, forte di un contratto di affitto ancora in corso. La giunta comunale aveva però deliberato un’alternativa, proponendo una nuova sede in via Boifava 46 (questo succedeva a febbraio). Poi l’emergenza Covid ha fatto slittare tutto. Ma i lavori erano stati annunciati dall’assessore Granelli, intervenuto in una commissione del Municipio 5 lo scorso luglio, per l’inizio di agosto. "Eppure è tutto chiuso, sigillato. Ridare i servizi al territorio che per troppo tempo sono stati chiusi è una priorità, come riprendere un iter interrotto per riconsegnare lo spazio teatro a beneficio dei cittadini", sottolinea Bramati. "Abbiamo riscontrato solo degrado, assenza di lavori e cartelli che ne certificassero l’avvio. Luci al neon all’interno e all’esterno dell’edificio perennemente accesi. E’ davvero mortificante questo panorama di annunci e di pseudo-interesse per le periferie. Noi chiediamo da anni che i lavori per queste strutture partano appena liberati gli spazi, controlli e tavoli di regia", è il punto di vista di Milano in Comune Municipio 5. L’assessore Granelli conferma la partenza imminente dei lavori: "Purtroppo i tecnici hanno dovuto aggiornare il Psc, il Piano di sicurezza del cantiere, e cioè tutte le procedure e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori. Con l’emergenza Covid tutte queste procedure vanno aggiornate. Ora con l’impresa si sta organizzando il cantiere e quindi i lavori partiranno nel corso di questo mese. Si lavorerà fino a fine 2020 per riaprire il Cam a gennaio e poi affrontare gli altri lavori necessari per riaprire il teatro".