Francesco Felice
Buonfantino*
Milano 2030 è un progetto ambizioso e rappresenterà una svolta epocale non solo per la città lombarda, ma per tutta l’Italia. La capacità di individuare i luoghi obsoleti di una metropoli, non più al passo con le esigenze di una popolazione che freneticamente cambia, l’astuzia di pianificare e realizzare una nuova
dimensione cittadina, oggi rappresenta una novità, ma, si spera, diventi presto un modus vivendi. Ci adattiamo ai cambiamenti sociali, perché non adeguare anche gli spazi che ci circondano ai mutamenti antropologici?
E quali saranno le esigenze del 2030?
Agevolare i cittadini per garantire ritmi di vita più
sereni, ridurre le emissioni, rigenerare e ampliare gli spazi green e poi innovazione, inclusione, sviluppo
sostenibile, affitti brevi e a canoni agevolati. La nuova Milano sarà smart, contemporanea, funzionale; sarà costruita attorno alle fermate delle metro per ridurre la mobilità privata.
Tutto sfruttando le altezze e
rigenerando le aree già conquistate. Milano e la Lombardia sono il motore economico d’Italia.
Con questo
piano è stata avviata una riflessione sulla gestione del territorio innovativa che diviene un importante
riferimento per il recupero e lo sviluppo delle altre grandi città italiane.
La speranza e che realtà metropolitane come Roma, Napoli o Torino comprendano che solo seguendo questo modello è possibile immaginare un futuro felice per le prossime generazioni. Ma i segnali che giungono da queste città
purtroppo paiono andare in direzioni diverse. La speranza è che Milano, ancora una volta, possa assurgere ad esempio.
*Gnosis Progetti