REDAZIONE MILANO

Maturità, liceali alla carica tra ansia e nostalgia

Fra gli studenti al Manzoni e al Vittorio Veneto c’è chi avrebbe preferito svolgere pure la prova scritta

di Federico Dedori

Ansia, poche ore di sonno e stress, al via l’esame di maturità nella formula rivisitata con il maxi-colloquio che vale un massimo di 40 punti. Ieri i primi studenti hanno iniziato a sostenere l’esame di stato. Niente scritti ma il coronavirus non ha fermato i classici riti che accompagnano da sempre gli studenti italiani in queste settimane: "Con alcuni miei compagni abbiamo guardato “Notte prima degli esami“, è stato molto emozionante", racconta la 18enne Matilde Vassallo del liceo classico Manzoni. Le mascherine, l’autocertificazione e i percorsi delineati all’interno della scuola non hanno fermato la gioia nel momento dell’uscita dall’istituto. Davanti al liceo scientifico Vittorio Veneto già dalle nove del mattino due genitori con fiori e un hamburger alla mano aspettavano la figlia. Qualcuno brinda, urla e festeggia mantenendo però la massima attenzione alle distanze di sicurezza. Tra i primi a sostenere l’esame al liceo scientifico Vittorio Veneto, Simone Frazzei, teso al momento dell’ingresso ma molto determinato: "Dopo tutti questi mesi di lockdown è stato bellissimo poter ritornare a scuola. Ho cercato di adottare il metodo più intelligente, non studiare tutto ma spaziare tra i collegamenti. Spero di uscire con 80, la scuola a distanza non mi ha penalizzato troppo, i professori si sono organizzati subito, non abbiamo perso tempo" e per il viaggio di maturità con i compagni "abbiamo un volo prenotato per la Spagna". Quello che tutti hanno apprezzato di più è la commissione interna: "Grazie a questa novità mi sono sentito tranquillo" sorride Francesco Novelli una volta terminato l’esame. "L’elaborato, i collegamenti, le domande, non mi è dispiaciuta questa maturità. Per la mancanza delle prove scritte sinceramente non ho sofferto anzi, ho un po’ gioito, mi hanno sempre spaventato". Non è d’accordo Matilde Vassallo, tra le prime a varcare l’uscita del liceo classico Manzoni: "Da sempre ho sentito parlare della maturità e a causa di questo maledetto virus non abbiamo potuto farla come tutti gli altri, il mio professore di italiano era collegato da remoto. Sono entrata con 55 crediti non mi va di fare previsioni". Tra gli argomenti chiesti agli studenti anche i percorsi per l’ex alternanza scuola lavoro: "Sono stata due settimane a Berlino a seguire lezioni di marketing, da questa esperienza ho scelto di fare economia l’anno prossimo" ha concluso la 18enne.

E per chi crede che in questa modalità l’esame sia stato facilitato risponde la 19enne Emma Defino: "In commissione giustamente nessuno ha aiutato. In totale l’esame è durato circa 50 minuti, mi hanno chiesto tutte le materie, non è stato un gioco da ragazzi, ti mettono alla prova. Nei giorni scorsi avevo un’ansia terribile". Gli studenti del liceo classico Manzoni hanno accusato di aver saputo solo tre giorni fa di dover sostenere l’esame per primi: "Questo sinceramente mi ha mandato in panico ma ormai non ci penso più. Ho bisogno di un bel voto per andare a studiare relazioni internazionali a Londra" conclude Defino.