
Matrimonio (foto repertorio)
MIlano, 15 aprile 2015 - Celebrare i matrimoni civili non paga, nel vero senso della parola, e i consiglieri comunali si vedono sempre più raramente nella Sala Nozze di Palazzo Reale. Sarà un caso? Un dato è certo: dopo il taglio del gettone di presenza da 51,65 euro (più precisamente l’indennità di funzione per ogni giornata passata a celebrare) decisa nella Finanziaria del 2010, si è registrata una fuga dei consiglieri comunali dalla celebrazione dei matrimoni. Officiare le nozze civili gratis, insomma, non piace agli eletti a Palazzo Marino. Prima del taglio dell’indennità, i politici facevano la fila per unire in matrimonio i milanesi. Dopo la cancellazione del gettone, non è stata più la stessa cosa. Certo, i consiglieri possono ancora contare su un rimborso spese per il viaggio fino a Palazzo Reale, comunque non superiore a 30 euro al giorno e da documentare con apposite ricevute. Ma il gettone giornaliero era un’altra cosa. Non è servito neanche un appello al senso civico lanciato a inizio mandato, nel novembre del 2011, dal presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo per far cambiare idea ai consiglieri.
Zero euro, scarsa disponibilità dei politici. Tranne qualche rara eccezione. Nella classifica dei matrimoni celebrati dal 2011 a oggi spicca il nome di Elena Buscemi. La consigliera comunale del Pd nonché presidente della commissione Casa di Palazzo Marino è a quota 211 matrimoni celebrati. Se nel 2011 e nel 2012 non aveva celebrato neanche un matrimonio, la Buscemi si è rifatti negli anni seguenti: 7 nel 2013, 141 nel 2014 e già 63 nel 2015. Una media altissima. Il venerdì e il sabato la consigliera democratica è sempre a Palazzo Reale per far pronunciare il fatidico «sì» alle coppie milanesi. Al secondo posto di questa particolarissima classifica, ma staccato dalla Buscemi, c’è il vicepresidente del Consiglio comunale Andrea Fanzago con 63 nozze celebrate, al terzo il presidente del Consiglio di Zona 1 Fabio Arrigoni con 51.
Il sindaco Giuliano Pisapia si piazza solo al quarto posto. In quattro anni ha officiato a 46 cerimonie (9 nel 2011, 15 nel 2012, 12 nel 2013, 10 nel 2014 e ancora zero nel 2015). Essere sposati dal primo cittadino rimane un privilegio per pochi. Dopo il sindaco, si piazzano Rosaria Iardino (Pd) con 44, Luca Gibillini (Sel) con 41 e il presidente della Zona 8 Simone Zambelli con 35. Il presidente Rizzo, invece, si è fermato a quota 17. Anche nella tabella degli assessori si trovano pochi celebranti. Il primato spetta a Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) con 9 matrimoni, seguito da Pierfrancesco Maran (Trasporti) con 4. In assenza di sindaco, assessori e consiglieri, chi celebra le nozze civili? I funzionari del Comune. Clelia Frontini è da dieci anni che unisce in matrimonio i milanesi: mette i promessi sposi a proprio agio e riesce a far fare pace anche alle coppie più litigiose nel giorno più bello. È lei la «Lady nozze» di Palazzo Reale.
massimiliano.mingoia@ilgiorno.net