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Matrimoni gay, cancellate le trascrizioni fatte a Milano. Pisapia: "Ci opporremo in tutte le sedi"

Il prefetto ha nominato un commissario ad acta per cancellare la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero eseguita dal sindaco Pisapia. La reazione delle coppie gay: “Sgomento” per un “intervento a gamba tesa”, “un atto oscurantista e fascista"

Annie e Micaela sposate in Massacchussets presentano i documenti per essere riconosciuti dal Comune

Milano, 19 febbraio 2015 - Cancellata la trascrizione dei matrimoni gay effettuata dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. A eseguire l'operazione è stato un commissario ad acta, nominato dal prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. Il commissario ha annullato la trascrizione delle unioni omosessiali contratte all'estero. Alle coppie direttamente interessate la notizia è stata comunicata per lettera negli ultimi giorni.

Ma Pisapia non ci sta. "Ci opporremo in tutte le sedi contro una decisione strumentale e discriminatoria", ha dichiarato il sindaco di Milano su Facebook. E, in un lungo post sul proprio profilo, il sindaco di Milano commenta quanto accaduto.  

 
 
LA REAZIONE DELLE COPPIE GAY - “Sgomento” per un “intervento a gamba tesa”, “un atto oscurantista e fascista, sulla cui illegittimita’ si e’ recentemente espressa anche la Procura di Udine”. E’ dura la rezione delle coppie omosessuali milanesi sposate all’estero, che si sono riunite nel gruppo ‘Love Out Law’, all’annullamento delle trascrizioni delle nozze operata dal prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, giudicata “una forzatura tesa a perpetrare una diseguaglianza ormai anacronistica e non piu’ accettabile, l’ennesimo sopruso nei confronti della comunita’ Lgbti”.
 

NICHI VENDOLA - «A fianco di giulianopisapia per i diritti delle persone. Dove è il governo del #cambiaverso? Ha ragione il sindaco di Milano: ora mozione di censura parlamentare nei confronti di un ministro dell’interno medievale ed oscurantista». Lo scrive Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà su twitter.

GIOVANI DEMOCRATICI - Presentare e votare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. E' la richiesta, destinata al Pd, che arriva dai giovani democratici milanesi sulla scorta della decisione del prefetto di cancellare le trascrizioni dei matrimoni gay celebrati all’estero, assunta a seguito della circolare diramata dal ministro. “Alfano dimostra ogni giorno un’inettitudine disarmante che mette a rischio la fiducia e la tenuta del governo - ha detto Giacomo Marossi, coordinatore cittadino dei Giovani Democratici - come se già non bastasse l’imbarazzo di starci in maggioranza”.

FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONONALE - Diametralmente opposto il parere di Riccardo De Corato, vice-presidente del Consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione: “Meglio tardi che mai, finalmente anche a Milano il prefetto ha nominato un commissario ad acta per annullare le trascrizioni delle nozze gay. Siamo in ritardo di quattro mesi, a Udine questo passo era stato fatto a fine ottobre, mentre da noi è stato perso un sacco di tempo. In questi mesi avevamo più volte chiesto la soluzione della questione e il ripristino della legalità, scrivendo,il giorno dopo le trascrizioni di Pisapia, al prefetto Tronca. Ma il tempo è passato tra missive, dichiarazioni, prove di forza e pure un falso avviso di garanzia e la seguente sceneggiata del sindaco che si dichiarava indagato quando invece non lo era. Solo oggi, con tutta calma ma meglio tardi che mai, è stato nominato anche a Milano un commissario ad acta”.  

LEGA NORD - Pisapia "chieda scusa" alle coppie "prese in giro e strumentalizzate da lui e dalle istituzioni". Cosi’ il consigliere comunale della Lega Nord, Igor Iezzi, ha commentato la cancellazione delle trascrizioni delle nozze gay operata dal prefetto di Milano. “Lo sapevano tutti - ha fatto notare Iezzi - che sarebbero state cancellate. Ma Pisapia, spendendo soldi pubblici, ha voluto lo stesso andare avanti per farsi un po’ di propaganda. Ora cerchi un modo per consolarsi dopo questa cocente sconfitta che segna il ritorno del diritto nella nostra città. E non si dimentichi di chiedere scusa a quelle tredici coppie che sono state prese in giro e strumentalizzate da lui e dalle istituzioni. La prossima volta - ha concluso Iezzi -, invece di seguire le lobby gay, Pisapia ascolti la città e cerchi di risolvere i veri problemi dei milanesi”.