Milano, maltrattamenti sulla figlia di 16 mesi: la pelle "bruciata" con lo spray

Arrestata la donna di 29 anni, vive con marito e figlia nel Varesotto: ha provocato abrasioni e ferite alla bimba per farla ricoverare in ospedale

La Squadra Mobile di Milano

La Squadra Mobile di Milano

Milano, 6 febbraio 2023 - Una donna italiana di 29 anni è stata arrestata dagli agenti della Squadra mobile di Milano per maltrattamenti aggravati nei confronti della figlia di 16 mesi. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dall'aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Pasquale Addesso, la mamma, che vive con marito e figlia nel Varesotto, avrebbe provocato volontariamente alla bambina abrasioni e ferite simili a bruciature su tutto il corpo, utilizzando un deodorante per adulti spruzzato a contatto con l'epidermide.

Quegli strani ricoveri 

Negli scorsi mesi, la bimba è stata più volte ricoverata in ospedale per forti irritazioni cutanee, ma i medici non sono mai riusciti a capire cosa generasse quelle lesioni così estese. Nel corso dell'ultimo ricovero, iniziato circa tre settimane fa in un ospedale milanese, i sanitari si sono insospettiti perché gli esami non davano alcun esito certo e perché le lesioni continuavano ad aumentare in maniera preoccupante. A quel punto, è scattata la segnalazione alla Procura, che ha delegato la Mobile, guidata dal dirigente Marco Calì, degli accertamenti del caso.

Le telecamere

Le telecamere, installate all'interno della stanza in cui la bambina era ricoverata (sempre in compagnia della mamma), hanno dato una spiegazione alternativa a quelle bruciature: gli occhi elettronici hanno immortalato la ventinovenne mentre spruzzava il deodorante sulla pelle della piccola, dal tardo pomeriggio in avanti; dopo aver provocato la lesione, la mattina dopo la mamma chiamava i medici per segnalare che la figlia stava nuovamente male. Da lì è partita la richiesta di misura cautelare, accordata dal gip Patrizia Nobile: la donna è stata arrestata e portata in carcere; domani si terrà l'interrogatorio di garanzia. La bambina è stata momentaneamente affidata ai Servizi sociali. Nell'ordinanza, il giudice ipotizza un disagio psichico ancora da approfondire.

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