FABRIZIO VALENTI
Cronaca

Magenta, via Roma è un deserto: chiusi 22 negozi su 62

La crisi economica ha dato il colpo finale al commercio di vicinato in centro. I settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento e delle calzature.

di Fabrizio Valenti

Che la crisi post Coronavirus avrebbe inciso e non poco sul già malandato commercio locale magentino, era pressoché una certezza. Adesso, purtroppo, ne abbiamo anche la conferma dalle saracinesche che in città iniziano ad abbassarsi a ripetizione. Complessivamente in via Roma a fronte di circa 62 esercizi commerciali potenziali, ne avevamo contati chiusi in epoca pre Covid ben 19, con 7 cartelli di affittasi nell’arco di soli 250 metri. Uno scenario davvero sconsolante che in questi giorni è andato ancora peggiorando con altre chiusure.

"Si tratta di autentici presidi di socialità" come li definisce Simone Ganzebi segretario della Confcommercio Magenta Castano Primo. "Purtroppo temo – spiega Ganzebi – che le previsioni che parlano di una dato medio di chiusure entro il prossimo l’autunno attorno al 22%, siano attendibili e veritiere rispetto al contesto cittadino. Qui servono denaro fresco, aiuti concreti da parte del Governo per queste piccole aziende, occorre sburocratizzare il più possibile, diversamente non se ne esce più". Ma veniamo alla cronaca di questa triste conta. A cominciare dalla serrata di Non solo Camice di Jessica Locatelli di via Roma. Negozio d’abbigliamento maschile che univa la qualità a prezzi assolutamente concorrenziali. Solo qualche settimana prima aveva chiuso i battenti il suo dirimpettaio, Francesco Bigogno. Anche qui è l’abbigliamento quello ad essere più flagellato e a pagare lo scotto più pesante. Il settore più toccato assieme alla ristorazione. Non va meglio in piazza Liberazione, dove Sasinini Distinto calzature dopo una svendita incredibile – c’erano scarpe di griffe davvero importanti letteralmente ‘regalate’ – ha abbassato la claire. "Ovviamente – osserva Ganzebi – l’auspicio è che alcune di queste attività possano al più presto riprendere, magari in un’altra location ma sempre a Magenta". D’altronde, il lockdown per certi versi ha funzionato come una sorta di ‘detonatore’ rispetto ad alcune situazioni di cui molti negozianti da tempo lamentavano: affitti troppo cari, una città che dovrebbe essere maggior curata e portare con sé un maggior appeal. "Diciamo che queste riflessioni col coronavirus – conclude Ganzebi – hanno finito per avere un’accelerata". Certo ora il panorama di via Roma è davvero spettrale, con l’incognita di via Garibaldi con il suo cantiere che terrà la vita chiusa per almeno quattro mesi. Dopodiché è lecito domandarsi chi resisterà. "Se dovessi guardare il cassetto – commenta un anonimo negoziante della via in questione titolare di un’attività storica – farei prima ad andare in ferie. Una camicia venduta in un pomeriggio, a fronte di costi fissi che spesso superano i 150 euro al giorno considerato il personale da pagare e fate voi i conti...".