Magenta commemora il sacrificio dei Molho

Un momento d’intensa commozione davanti alla stele con i nomi dei "giusti fra le nazioni"

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Il Giorno della Memoria è stato celebrato ieri mattina con una cerimonia che si è svolta in via Diaz, accanto alla stele posizionata dove c’era la "casa segreta" in cui sono vissuti per anni Dino Molho e la sua famiglia. Stele che ricorda i nomi dei sei magentini insigniti del titolo di Giusti fra le Nazioni. Presenti il sindaco Chiara Calati, il presidente dell’Anpi Domenico Cuzzocrea, Giorgio Molho, uno dei figli di Dino scomparso nel dicembre 2020 e il parroco don Marinoni. Molho ha ricordato che il padre, due mesi prima di morire, aveva in salotto un romanzo di Charlotte Bronte. "Era il primo libro che aveva letto quando era nella casa segreta. E quando alla sera tornavamo a casa dal lavoro passava sempre dove c’era la casa. Io penso che lui da quella casa, con la testa, non c’è mai uscito".Il parroco don Giuseppe Marinoni ha sottolineato come ancora oggi, dopo oltre 75 anni dall’Olocausto, sia importante non dimenticare, ribadendo l’importanza di un lavoro educativo e formativo contro ogni forma di razzismo rivolto ai giovani "affinchè - ha detto - non si ripetano episodi come quello accaduto nei giorni scorsi a Livorno dove un ragazzino di 12 anni è stato picchiato e preso a calci perché ebreo". A Magenta domani alle 17.30 nella Sala Consiliare di via Fornaroli, si terrà un’iniziativa del Centro Culturale Don Tragella dal titolo "Fede e amore nel lager: l’esperienza dell’Internato Militare Italiano Enrico Zampetti" con l’intervento di Elena Rondena docente dell’università Cattolica di Milano.

Ad Abbiategrasso è stato ricordato alle 10,30 di ieri mattina dal suono della sirena dei pompieri mentre una delegazione di Anpi e AssoArma presidiava la Torre della memoria in via Mozart. Nelle classi quinte elementari si sono recati i giovani dell’istituto Bachelet che nell’agosto dello scorso anno sono stati ad Auschwitz. La storia di Arpad Weisz, l’allenatore scudettato dell’Inter morto in un campo di concentramento,verrà raccontata questa sera in biblioteca a Parabiago. In scena Davide Giandrini. G.Ch.

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