Morta il soprano Magda Olivero, successi dal Musichiere al Metropolitan

Il soprano si è spenta all'istituto Auxologico di Milano all'età di 104 anni. Le sue presenze alla Scala, pur non numerosissime, testimoniano tuttavia le fasi della sua carriera e comprendono alcuni dei titoli più significativi del suo repertorio

Il soprano Magda Olivero

Il soprano Magda Olivero

Milano, 8 settembre 2014 -  Lutto nel mondo della lirica. E' morta all'istituto Auxologico di Milano il soprano Magda Oliviero. Classe 1910, aveva debuttato negli anni Trenta. Alla fine degli anni Cinquanta aveva anche partecipato alla trasmissione televisiva Il Musichiere, una tappa in una lunghissima carriera che la porto' a debuttare al Metropolitan con Tosca nel 1975, a sessantacinque anni. 

 Olivero si e' sentita male mentre era in vacanza, come di consueto d'estate, a Cogoleto, in provincia di Genova. Un forte ictus il 20 agosto da cui non si e' piu' ripresa.  Il suo desiderio era quello di essere sepolta al famedio del cimitero monumentale di Milano, anche se era milanese d'adozione. Era infatti nata a Saluzzo, in provincia di Cuneo. ''Le toccava come nome'' ha spiegato il tenore Vincenzo Puma, amico, insieme alla moglie e al nipote, di lunga data.  ''I giovani conoscono la Callas e la Tebaldi ma per me lei era la numero uno - ha raccontato -. Era unica, insuperabile. La piu' grande Adriana Lecouvreur''. E infatti il compositore Francesco Cilea le chiese di tornare in scena, dopo che nel 1941 si era sposata con il tenore Aldo Busch, per cantare ancora nel ruolo principale.  ''Diceva che facevo vivere il personaggio - ha piu' volte raccontato il soprano piemontese -. Ormai molto malato, mi fece chiedere, anche se in quel periodo mi ero ritirata dalle scene, di affrontare ancora una volta il ruolo. Accettai. Purtroppo cantai in sua commemorazione''. Da allora la sua carriera e' continuata a lungo. Nel 1993, a 83 anni, ha inciso una selezione di arie proprio dall'Adriana Lecouvreur.   Nel 2008 ha ricevuto da Giorgio Napolitano il premio 'Presidente della Repubblica' attribuito dall'Accademia di Santa Cecilia. E nel 2010 ha festeggiato i cento anni con una cerimonia organizzata al Teatro Regio di Torino raccontando al pubblico la sua carriera iniziata nel 1932.

Dotata di una tecnica del fiato esemplare, che le consentiva di eseguire filature delicatissime, e di una musicalità solidissima, Magda Olivero ha saputo conservare, se non migliorare le proprie qualità vocali per un lasso di tempo quasi doppio rispetto alla durata normale di una carriera nel campo della lirica. La sua voce è immediatamente riconoscibile, per la pronuncia personale e chiarissima e soprattutto per l'estrema duttilità nel modificare timbro e dinamica a seconda delle esigenze espressive. Altrettanto magistrale è il fraseggio, nella cui condotta, logica e armoniosa, si riconosce il talento della musicista, prima ancora che della cantante. Allo stile di canto insolitamente sensuale, che ne fece una grande interprete di Puccini e Cilea, si abbinava una altrettanto intensa presenza scenica. Le sue interpretazioni potevano suscitare un isterismo collettivo. Altri ne criticarono gli eccessi veristi: la sua arte rimane controversa, ma non lascia indifferenti. Rodolfo Celletti considerava la Olivero la più grande cantante-attrice del XX secolo insieme a Claudia Muzio e Maria Callas.

IL RICORDO DELLA SCALA - L’Italia della cultura e della musica perde con Magda Olivero una protagonista indimenticabile, depositaria di una prassi musicale fatta di intelligenza, passione e profonda connessione con le radici culturali più profonde del repertorio italiano tra Ottocento e Novecento. Le sue presenze alla Scala, pur non numerosissime, testimoniano tuttavia le fasi della sua carriera e comprendono alcuni dei titoli più significativi del suo repertorio. Magda Olivero debutta al Teatro alla Scala il 23 aprile 1938 come protagonista di Marcella di Umberto Giordano in una serata di gala per la Giornata delle Nazioni diretta da Franco Capuana e torna l’anno successivo in alternanza con Mafalda Favero nella parte di Mimì ne La bohème diretta da Umberto Berrettoni. Dopo la lunga pausa della sua carriera in seguito al matrimonio con Aldo Busch Magda Olivero torna al Piermarini nel 1958 in Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea e nel 1959, al fianco di Mario Del Monaco, in Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai, entrambe dirette da Gianandrea Gavazzeni. L’ultima, leggendaria apparizione scaligera fu nel 1974 nei panni di Kostel’nika nella Jenůfa di Leoš Janáček. Voce carismatica, attrice formidabile, intelligenza pronta e tagliente fino alla fine, la Olivero fu, oltre che indimenticata Violetta e Medea, straordinaria interprete del repertorio pucciniano e verista, eseguito sempre con dizione perfetta e scolpita e un rigore musicale che traeva origine dagli studi giovanili di armonia e composizione. Questa sera il Teatro alla Scala ricorderà Magda Olivero chiedendo al pubblico un minuto di silenzio prima dell’inizio del recital di canto del soprano Maria Agresta.

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