
di Barbara Calderola
Nuova tegola sul maxi-magazzino Lidl nella valle di Leonardo. "Irregolarità nell’approvazione del piano", la minoranza chiede che la "delibera sia annullata". I presunti profili di illegittimità sono stati trasmessi al Tar dove pende il ricorso di Legambiente Martesana "contro la colata di cemento".
Dal punto di vista tecnico il problema originario che ha spinto i contrari ad affidarsi alle carte bollate ruota attorno alla mancanza di valutazione di impatto ambientale che secondo gli ecologisti era indispensabile e che invece Città Metropolitana non ha ritenuto necessaria. Una scelta che aveva fatto saltare sulle barricate gli attivisti che da tempo denunciano "i rischi per l’ambiente e per la salute con l’aumento di smog legato all’arrivo delle piattaforme di movimento merci". "L’iter del progetto deve essere bloccato - chiede ora Francesco De Marchis, capogruppo di Vaprio in Movimento all’opposizione – abbiamo sempre sollecitato modifiche al piano e invece l’impianto è passato per intero senza cambiarne la sostanza: sulla Sp 525 fra la Mobil Best e l’ex cava sorgerà l’insediamento di 125mila metri di insediamento. Oggi un gigantesco prato verde che rischia di scomparire".
Ma a tagliare la strada alla pratica potrebbe essere proprio la magistratura amministrativa. "La vertenza di Vaprio è già un modello per tutta la Regione interessata dal fenomeno – dice Giuseppe Moretti presidente di Legambiente Martesana -. La Bergamasca, qui a due passi, è l’altro terreno di conquista. La logistica sta cancellando gli ultimi corridoi ecologici rimasti e invece serve uno sviluppo ragionato che scelga il recupero. Occorre programmazione . Con la sentenza al Tribunale amministrativo puntiamo a fare giurisprudenza per correggere le storture della legge 31 del Pirellone che non classifica operazioni come queste sotto la voce consumo di suolo". Per chi è contrario al sito una soluzione potrebbe essere il restyling dei capannoni dismessi, "in zona industriale, cioè proprio di fronte a dove Lidl vuole costruire, ce ne sono decine", ricorda il capogruppo che per sostenere le spese legali ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma gofund.me e che ora rilancia: "Con questa novità la parcella aumenta, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti". Il sindaco Luigi Fumagalli ha sempre difeso questa scelta appellandosi ai 150 posti di lavoro che porterà sul territorio, ma De Marchis ribatte che "per ora c’è solo la certezza dei 150 camion che ogni giorno circoleranno su un sistema viabilistico già al collasso".