Sulla casa danneggiata dal nubifragio della notte del 25 luglio, Comune e assicurazione si rimpallano responsabilità. Risultato? Nessuno paga. Un albero piantumato sul suolo comunale, in un parco, era caduto sulla villetta di Luisa Carrara distruggendo la recinzione in acciaio, abbattendo 13 pini di recinzione e tre piante trentennali ad alto fusto e distruggendo un lampione. A distanza di 4 mesi e dopo aver seguito tutti gli iter indicati dal Comune di Rozzano, con molteplici invii di documentazione e solleciti, ha ricevuto il diniego da parte della compagnia assicuratrice e il diniego da parte del Comune di Rozzano a qualsivoglia risarcimento. "Sono stata invitata dal rappresentante del Comune di Rozzano a procedere con un’azione giudiziale con il conseguente esborso di danaro e di tempo che mi piacerebbe dedicare ad altro – spiega Luisa Carrara –. Ecco un altro esempio di come un cittadino venga abbandonato da un Ente pubblico sicuramente se il danno fosse stato causato da un bene di mia proprietà la sottoscritta sarebbe sicuramente stata chiamata a soddisfare il danneggiato".
Un danno non enorme, ma comunque di circa 12mila euro. "Ho anche detto che non mi interessavano i soldi, possono anche mandare degli operai a sistemare i danni. Ma nulla. Vorrei sapere se il mio Comune ha comunicato lo stato di calamità che avrebbe permesso di usufruire di quanto messo a disposizione da Regione e Stato per il nubifragio del 25 luglio scorso per poter quindi soddisfare le eventuali richieste di risarcimento. Non solo le mie, ma temo anche di altri cittadini. Sono delusa ma comunque convinta a proseguire per difendere i miei diritti".
L’amministrazione comunale replica precisando che "tutta la documentazione fornita dalla signora è stata consegnata all’agenzia di assicurazione che ha ritenuto non risarcibile la richiesta del danno. Non si è verificato dunque nessun rimpallo e nessun diniego da parte del Comune che precisa che l’albero caduto sulla recinzione della villetta non ha causato l’abbattimento di ulteriori alberature e lampioni, come sostenuto dalla signora".
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