REDAZIONE MILANO

Logistica, “punito“ chi protesta: "Il diritto di sciopero è calpestato"

La denuncia della Filt-Cgil: raffica di contestazioni disciplinari, le ritirino subito

La denuncia della Filt-Cgil: raffica di contestazioni disciplinari, le ritirino subito

La denuncia della Filt-Cgil: raffica di contestazioni disciplinari, le ritirino subito

Provvedimenti disciplinari e sospensioni per "punire" o "intimidire" lavoratori che partecipano a scioperi e azioni sindacali. Episodi denunciati dalla Filt-Cgil, tra Pioltello e la provincia di Brescia, che riguardano driver che lavorano per società incaricate delle consegne per conto di Amazon. Nove lavoratori, tra i diversi casi al centro di vertenze, hanno ricevuto una contestazione da parte dell’azienda a Pioltello perché non si sono presentati al lavoro lo scorso 17 aprile "senza fornire alcuna comunicazione preventiva" e alcuna "giustificazione", con un comportamento che "ha compromesso l’organizzazione dell’attività aziendale". Quel giorno, però, ha comunicato la Cgil all’azienda, era in programma uno "sciopero legittimamente proclamato". Lo sciopero è "un diritto costituzionalmente garantito" e, scrive il sindacato chiedendo l’archiviazione della contestazione disciplinare, nel settore della logistica non essendo servizio essenziale "non è richiesto alcun preavviso vincolante". I provvedimenti nei confronti dei lavoratori, quindi, ledono il diritto di sciopero. Contestazioni analoghe anche nel Bresciano, che rilevano anche il "danno aziendale rappresentato dall’evidente e ingiusto disagio derivante dalle mancate o ritardate consegne".

Sono lettere che, a meno di un ritiro, la Cgil impugnerà in Tribunale. Episodi che si inseriscono nella battaglia sindacale per migliorare le condizioni dei corrieri, nella galassia di aziende che forniscono servizi al colosso dell’e-commerce. "Sono episodi – Spiega William Leoni, della Filt-Cgil di Milano – che mettono in discussione uno dei diritti fondamentali dei lavoratori: il diritto allo sciopero. Non si tratta di episodi isolati. È legittimo pensare che dietro queste azioni vi sia una strategia più ampia, mirata a colpire non solo i singoli lavoratori, ma l’intera struttura sindacale. Un attacco studiato per sondare la capacità di reazione della Filt Cgil – prosegue – per verificarne la tenuta e magari, nel peggiore dei casi, creare un precedente utile a scoraggiare future mobilitazioni".

Andrea Gianni