L’obiettivo prioritario: sopravvivere

Alberto

Mazzuca

Hanno messo le tasse persino sul gioco del biliardino. Un altro segnale, anche se piccolo, dopo quelli dell’aumento del pane e degli agrolimentari, della benzina, dell’energia, degli ombrelloni al mare, del caffè. Segnali che ci portano verso quel periodo che potremmo chiamare “inverno del nostro scontento”. È inutile piangerci ora addosso sul fatto che siamo stati più o meno stupidi a legarci per gli approvvigionamenti ad un regime dittatoriale come quello russo, adesso è in gioco anche la nostra sopravvivenza. Parole forti? Certo, la vita sembra continuare come prima: i partiti si scindono per i loro interessi (attuali e futuri), si è già scelta la conduttrice per Sanremo, i turisti arrivano, la gente va al mare, l’occupazione un giorno scende e un giorno sale, ci si interroga sempre su quel che frulli nella testa della Lagarde. Ma questa è solo l’Italia dei rotocalchi, delle immagini farlocche, di chi ha soldi in tasca o in qualche paradiso fiscale. L’Italia reale è diversa: la gente ha paura, si chiede come fare ad arrivare alla fine del mese, vede con tristezza negli occhi dei figli la domanda su quel che faranno da grandi. È l’Italia dell’emergenza, che si ritrova gli stoccaggi di gas riempiti per la metà ma ormai senza più flussi dalla Russia con il forte rischio che si arrivi all’inizio dell’inverno con gli stoccaggi insufficienti. Finirà che il governo dovrà imporre dei tagli alle imprese che hanno maggior bisogno di energia, avrà sempre più bisogno di una politica europea che fissi un limite superiore al prezzo del gas, dovrà rendersi conto che le soluzioni alternative sono deboli: i rapporti con l’Egitto sono complicati, i flussi dalla Libia sono molto ridotti, la produzione nazionale non viene incentivata, anzi, già il sindaco di Ravenna sostiene che perforare l’Adriatico è contro l’ambiente. Il ricorso poi alle rinnovabili lascia il tempo che trova: i loro prezzi sono già saliti e ha il limite di fornire energia non programmabile. Insomma, avremo un fine anno piuttosto gelido. Poi si vedrà...

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