Lo studente vero protagonista dell’istruzione

Migration

Daniele

Nappo*

Nell’ultimo decennio il veloce progresso tecnologico ha modificato profondamente il volto della società e all’interno di questo scenario anche la scuola ha subito considerevoli trasformazioni. Oggi è basata sulla comunicazione e la relazione e non può non passare se non dal riconoscimento vicendevole; ne deriva che l’ambiente scolastico rappresenta un forte motore di connessione sociale, una vitalità quotidiana per oltre 8 milioni di studenti e circa 835 mila docenti. Alla scuola la società rimette l’incarico e la funzione di favorire lo sviluppo della cultura, ma non un sapere stantio e vecchio, bensì una cultura armoniosa come crescita globale della persona.

Il nuovo docente è capace di formare giovani appassionati, di incoraggiarli e di esaltarne le capacità e le identità perché le ragazze e i ragazzi siano protagonisti. L’esigenza è di un criterio di studio al passo con i tempi. La scuola di oggi è una comunità dove si sperimentano le competenze utili, con valutazioni che sono sempre più degli apprezzamenti e dei riconoscimenti in virtù di contenuti che interessano e coinvolgono chi frequenta. Sempre più ricerche rafforzano il pensiero che dalle conoscenze emergano efficaci e persistenti riflessioni, ragionamenti, se vengono proposte in modo che chi apprende ne sia coinvolto in prima persona. La conoscenza di ogni singolo studente è il punto di partenza per coinvolgere e collaborare all’acquisizione delle abilità e al potenziamento delle motivazioni. “Studente protagonista” vuole dire collocare la sua personalità in una complicità attiva, fatta di metodologie e di ascolto. L’obiettivo è di offrire un piano formativo più personalizzato e in linea con le skills, le richieste, della società contemporanea. Un cambiamento e un concetto di pensiero che si traduce in un’evoluzione, un approccio che tenga conto anche degli aspetti sociali ed emotivi oltre che intellettivi. Diventa facile pensare che sia necessario porre lo studente al centro del processo educativo: scommettere sulle sue potenzialità, utilizzare le conoscenze come guida alla scoperta di sé stesso, per dare il via allo sviluppo delle competenze trasversali. La scuola deve diventare un ambiente di studio che possa soddisfare le esigenze cognitive, sociali e generali, tenendo conto delle trasformazioni della società.

*Direttore Scuola Freud

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro