Lo accusa di violenza sessuale, ma è tutto falso: marito assolto

La donna avrebbe escogitato questo stratagemma solo per essere reintegrata nella propria comunità religiosa

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Aveva accusato il marito di averla maltrattata e violentata, ma non era vero. Al centro della vicenda c’è un 40enne cerrese, che era stato accusato dalla ex moglie. I due si erano sposati nel 2008, nonostante la differenza religiosa: cattolico lui, Testimone di Geova lei. Poi nel 2017 la donna aveva avanzato queste terribili accuse nei confronti dell’ex marito per “sporcarne” la reputazione e farsi di nuovo accettare dalla congregazione religiosa della quale faceva parte.

Secondo l’avvocato difensore del marito, la donna si sarebbe innamorata di un altro uomo e per essere nuovamente accettata dai Testimoni di Geova, avrebbe mentito per essere reintegrata nonostante la separazione dal marito. Così in tribunale sono finiti entrambi, con la donna nella posizione di accusatrice e di vittima di maltrattamenti e di violenze di ogni sorta. Ma l’avvocato Alida Pozzi, difensore dell’uomo ha smontato ogni accusa. Alla fine il tribunale di Busto Arsizio ha chiesto l’assoluzione per l’imputato. Adesso sulla moglie pesa la possibile denuncia per calunnia. Si era infatti inventata la violenza sessuale, sulla falsariga di quanto le era capitato quando aveva 16 anni ed era rimasta vittima di stupro. Inoltre la donna avrebbe anche problemi con alcol e droga. "Valuteremo la possibilità di denunciare la controparte per calunnia – ha spiegato l’avvocato della difesa –. Non dimentichiamo che in aula ha accusato il suocero di aver molestato uno dei due figli per giustificare i propri problemi piscologici. Anche quest’accusa non ha trovato riscontri". Ch. S.

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