Le riforme senza magistrati in più? "Sarebbero come polvere al vento"

Il presidente della Corte d’appello: le carenze di organico bloccano la Giustizia

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Le riforme senza magistrati sono "come polvere al vento", dice poetico il presidente della corte d’Appello Giuseppe Ondei (nella foto). In prosa, intende che le buone intenzioni legate al Pnrr in tema di giustizia - il traguardo della sensibile riduzione dei tempi dei processi civili e penali - rischiano la fine della polvere dispersa se non saranno accompagnate da un sensibile aumento del numero dei magistrati, visti gli organici ora decisamente carenti. Per Ondei, insomma, le riforme "non saranno certamente decisive per la soluzione dei problemi che affliggono la giustizia, perché non è dal solo cambiamento di rito che scaturisce l’efficienza del sistema". E c’è forse anche un messaggio subliminale per il ministro della Giustizia Carlo Nordio e le sue quotidiane esternazioni. Per realizzare nel miglior modo le riforme avviate e "ulteriori proposte" - avvisa Ondei - le "dichiarazioni demagogiche" lascino il posto a "sano senso della realtà" e "buon senso".

Gli fa eco la pg Francesca Nanni. Indicare la separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri come "rimedio salvifico per il sistema penale - dice - oltre a non corrispondere alla attuale realtà dei rapporti fra i vari attori del processo, ci sembra un atteggiamento limitato e riduttivo rispetto ai problemi, oltre che anacronistico e pericoloso".

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