"Non avendo vincoli sul territorio le multinazioni vanno direttamente ai licenziamenti: è una caratteristica che ci fa preoccupare". Alla vigilia dello sblocco dei licenziamenti dopo lo stop durante l’emergenza Covid, Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia, aveva previsto subito "la riattivazione di processi di riorganizzazione fermati durante la pandemia". Ma "oltre a situazioni pregresse, come la Henkel nel Comasco o la Bayer, abbiamo già assistito a casi di cui non c’erano avvisaglie: pensiamo alla Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto (Monza). Chiediamo leggi come la riforma degli ammortizzatori sociali e i vincoli sulle multunazionali quando devono attivare piani di riorganizzazione. Invece il messaggio è stato che da luglio si poteva licenziare. E le multinazionali sono andate avanti".
Pagano non nasconde "la preoccupazione in vista dell’ulteriore sblocco dei licenziamenti di ottobre, che coinvolge aziende che non hanno la cassa ordinaria. Insisteremo per non sbloccare i licenziamenti: dovremmo arrivare con soluzioni, abbiamo già presentato un quadro al ministro Orlando e ci aspettiamo risposte. Altrimenti ci saranno reazioni sindacali". L.B.