Lavori estivi. Polemica sulla copertura

Lavori al centro sportivo di Gorla in stallo per controversie tra concessionari e Comune di Milano sulla copertura della tribuna. La struttura risulta fuori norma e il Comune chiede interventi urgenti. Concessionari sottolineano impegno per riaprire il centro a oltre 500 famiglie.

Lavori estivi. Polemica sulla copertura

Lavori al centro sportivo di Gorla in stallo per controversie tra concessionari e Comune di Milano sulla copertura della tribuna. La struttura risulta fuori norma e il Comune chiede interventi urgenti. Concessionari sottolineano impegno per riaprire il centro a oltre 500 famiglie.

"A Gorla impazzano i lavori per migliorare il centro sportivo, nonostante il caldo e nessun aiuto da parte del Comune, proprietario". Il post al veleno è apparso ieri su Instagram sulla pagina “Fair play Arena“, che indica il Centro sportivo Cameroni di via Bechi. L’attacco riguarda in particolare "la sanatoria che ci vede impegnati da 3 anni con spese di svariate decine di migliaia di euro" per la struttura di copertura della tribuna. Intanto "la comunità di Gorla – si legge nel testo, a cura delle società sportive concessionarie – è attiva no stop per tornare ad accogliere le oltre 500 famiglie di atlete e atleti che ripartiranno con scuola calcio, rugby maschile e femminile, campionati di calcio Csi e Figc, pallavolo, difesa personale. A breve le bocce. A proposito di sanatoria, purtroppo siamo costretti a demolire la copertura degli spalti, dal 2019 fuori norma per pochi millimetri". Il Comune però chiarisce al Giorno che "la struttura di copertura della tribuna è in condizioni statiche critiche e come Area Sport già dallo scorso anno avevano chiesto fosse demolita. Il concessionario ha fatto smantellare soltanto le lastre in copertura". Quindi è stato chiesto "di ripristinare la copertura completa o di rimuovere tutto".

"Gli oltre cento concessionari sportivi – commenta l’assessora allo Sport, Martina Riva – sono fondamentali per la nostra città e consentono di far fare sport a più di 400 associazioni sportive e a migliaia di bambini e ragazzi. Nel momento in cui, tuttavia, un soggetto privato gestisce un centro sportivo pubblico, è tenuto a rispettare le condizioni da lui accettate nel momento della partecipazione alla gara pubblica. Tutelare l’interesse pubblico vuol dire anche far rispettare le regole più scomode". M.V.