"L’annus horribilis dell’agricoltura"

L’allarme di Paolo Maccazzola, presidente lombardo della Cia: molti di noi rischiano di chiudere bottega

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di Roberta Rampini

"È stato l’annus horribilis tra siccità, aumento del costo delle materie prime e dell’energia elettrica. L’imprenditoria agricola sta vivendo davvero una situazione drammatica e molti rischiano di chiudere. Pochi però sanno che la zootecnia è fondamentale per l’ambiente, per mantenere la fertilità dei suoli, per la tutela del territorio, del paesaggio e della biodiversità". Agricoltore di Settimo Milanese con un’azienda dedita all’allevamento di vacche “frisone” e alla produzione e vendita diretta di latte crudo, yogurt e formaggi, Paolo Maccazzola è il presidente regionale di Cia – Agricoltori Italiani Lombardia. Da mesi è impegnato a fronteggiare i problemi della sua azienda con uno sguardo sulla categoria che rappresenta. E intanto l’elenco dei problemi si allunga, dall’aumento del costo del gasolio agricolo al prezzo del mangime, che il prossimo inverno sarà difficile da reperire a causa della produzione ridotta e quindi inevitabilmente avrà prezzi superiori allo scorso anno. "La siccità ha causato una riduzione dal 30 al 50% della produzione agricola, in Pianura Padana ci sono alcune zone maggiormente colpite, come l’Altomilanese e l’area di Monza Brianza, perché meno irrigate dal sistema dei canali, il mais per esempio è rimasto in asciutta per 30-40 giorni, anche alcune aree agricole servite dal Canale Villoresi sono state 20-30 giorni senza acqua – continua il presidente Maccazzola –. I costi dell’energia elettrica invece in questi ultimi mesi stanno aumentando di continuo. Da gennaio a luglio 2022 anche oltre il 100% rispetto allo stesso periodo del 2021".

Modernizzare l’agricoltura – stalle, caseifici, aziende – è fondamentale per garantire il futuro, "noi lo scorso mese di giugno dopo i primi rincari abbiamo deciso di non aspettare i fondi del Pnrr e di fare a spese nostre un impianto fotovoltaico. Credo sia stata una decisione lungimirante, nelle ore diurne siamo in autoproduzione – racconta l’agricoltore –. L’energia viene sfruttata per il caseificio ma anche per il sistema di raffrescamento che abbiamo nelle stalle: negli allevamenti bovini è fondamentale garantire il benessere agli animali, le temperature calde di quest’estate potevano diventare motivo di stress e compromettere la produzione di latte e anche la qualità del prodotto". Nelle prossime settimane la Cia Lombardia completerà la raccolta delle segnalazioni dei danni per la siccità 2022 come richiesto da Regione Lombardia, "servono interventi concreti in tempi brevi altrimenti un’azienda su 10 chiuderà".

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