ANNA GIORGI
Cronaca

L’affaire Visibilia: "Irregolarità sulla cassa Covid". Santanchè rischia il processo

Chiusa l’inchiesta (anche per truffa aggravata). L’opposizione: si dimetta. Lei: valuterò la mia posizione

L’affaire Visibilia: "Irregolarità sulla cassa Covid". Santanchè rischia il processo

L’affaire Visibilia: "Irregolarità sulla cassa Covid". Santanchè rischia il processo

Stando al conteggio riportato nella relazione della Guardia di Finanza, depositata in Procura, ci sono esattamente 20.117 ore, per un totale di 126.468 euro di cassa integrazione, chiesta e ottenuta dall’Inps durante il periodo del Covid, cioè dal maggio 2020 al febbraio 2022, per 7 dipendenti di Visibilia Editore e 6 di Visibilia Concessionaria, i quali, in realtà, avrebbero continuato a lavorare regolarmente. In questo si sostanzia l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dell’Inps, contestata nell’avviso di conclusioni indagini notificato ieri dall’aggiunto Laura Pedio, pm Maria Giuseppina Gravina, alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, ex amministratore delegato delle due società, al suo compagno Dimitri Kunz D’Asburgo, che l’ha succeduta in Visibilia Editore, e a Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzione di direttore del personale. Iscritte anche le due società in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. L’avviso di conclusione indagini prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

La Gdf nella relazione depositata in procura ha riassunto la vicenda denunciata da Federica Bottiglione, ex manager, "inviperita" per essere stata "inconsapevolmente (...) messa in una situazione gravissima". Dalle conversazioni telefoniche da lei registrate, era emerso non solo come la mossa di ricorrere alla Cigs fosse architettata da Kunz D’Asburgo e Concordia, ma anche come la manager abbia poi temuto di finire nei guai per i compensi relativi al lavoro svolto: "facciamo figurare ... tipo rimborsi chilometrici", le aveva spiegato Concordia. "Ma se non mi sono mai mossa, che c’è il Covid", replicava lei. Così sarebbero stati effettuati "bonifici bancari a favore di Bottiglione, aventi causali relative a spese mai sostenute, per compensare la retribuzione netta mensile che la società si era impegnata ad erogare, rispetto alla cassa a zero ore". La manager chiedeva poi a Kunz e Concordia che la sua posizione venisse "sanata", cosa che non avrebbero fatto, perché ciò avrebbe comportato la restituzione dei soldi all’Inps e quindi "sarebbe come ammettere tutto – le diceva Kunz – non lo puoi fare, sennò metti nei casini tutti".

La ministra Santanchè in un comunicato si dice "Sopresa e fiduciosa nella giustizia: farò una seria e cosciente valutazione di questa vicenda, comunque antecedente alla mia nomina a Ministro". La segretaria del Pd Elly Schlein: "Meloni chieda a Santanchè di dimettersi".

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