La svolta ambientale? A spese degli inquilini

I residenti in via Gandino hanno scelto un impianto a biomassa. E da sette anni aspettano che MM restituisca loro 236mila euro

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di Giambattista Anastasio

Chi sostiene le scelte sostenibili? In via Gandino succede che debbano sostenerle gli inquilini e che per questo ci stiano smenando parecchi quattrini. Una questione che di privato ha poco: ad essere in debito con gli inquilini è MM, la società che dal primo dicembre 2014 è subentrata ad Aler nella gestione degli alloggi comunali e che è controllata dallo stesso Comune di Milano, quel Comune che delle scelte sostenibili ha fatto una bandiera. Ma in via Gandino, evidentemente, sventola meno che altrove. Basti un numero: 236.000. Tanti sono gli euro che MM deve restituire agli inquilini dalla stagione termica 2015-2016 fino ad oggi. A poco sono servite, finora, le richieste avanzate dai diretti interessati e gli incontri avuti con il personale di MM.

Sette anni fa le 138 famiglie che risiedono negli appartamenti del condominio hanno deciso di realizzare a proprie spese un impianto di riscaldamento a biomassa: una scelta sostenibile sia dal punto di vista dell’impatto ambientale sia dal punto di vista economico. Il costo iniziale non è stato indifferente: indicativamente 350.000 euro, fanno sapere Massimo Cairo e Gianluigi Giacometti, entrambi del Comitato di autogestione di via Gandino. Ma le spese per il riscaldamento si sono via via ridotte e presto si ridurranno ancora: "Attualmente paghiamo il 12% in meno rispetto agli anni in cui l’impianto di riscaldamento era alimentato a gasolio – fanno sapere Cairo e Giacometti –. Ma nel 2023 il risparmio crescerà perché quest’anno finiremo di pagare la quota relativa ai costi di realizzazione dell’impianto e alle nuove caldaie arrivando, a quel punto, ad una decurtazione della spesa del 35% rispetto a sette anni fa.

Peccato che finora tale riduzione delle spese sia rimasta quasi esclusivamente sulla carta: "Stiamo aspettando che MM ci restituisca la differenza tra le spese di riscaldamento stimate all’inizio della stagione termica e le spese effettive, quelle accertate alla fine della stagione alla luce di quello che è stato il consumo reale – spiegano i due rappresentanti del Comitato di autogestione di via Gandino –. Sono ormai sette anni che per il riscaldamento anticipiamo una somma sulla base delle stime fatte da MM senza che poi ci liquidino la differenza tra quanto versato e quanto consumato".

E questa differenza comincia ad assumere dimensioni sostanziali, come anticipato: poco meno di 236.000 euro dal 2015 ad oggi, come mostrano i dati e i grafici mostrati dai rappresentanti del Comitato, "dati e grafici che non possono essere contestati". Il 13 aprile scorso i rappresentanti degli inquilini hanno avuto un incontro con MM, ma, a detta loro, non se n’è concluso granché: "Ci è stato detto che entro la fine dello stesso mese, entro il 30 aprile, ci avrebbero dato delle risposte ma così non è stato – fanno sapere Cairo e Giacometti –. Ad oggi non abbiamo alcun elemento in più rispetto alle nostre richieste".

Contattata da “Il Giorno“, MM spiega che "gli inquilini sono stati tenuti al corrente attraverso la bollettazione e i vari incontri, l’ultimo lo scorso 13 aprile. Tutti i crediti maturati negli anni scorsi – si legge nella mail di replica –, riferiti a oneri accessori e canoni, sono oggetto di restituzione nelle bollette dei contratti attivi a partire da novembre 2021. Questo al netto di posizioni debitorie, per le quali invece i crediti vengono utilizzati per compensare i debiti. Pertanto anche gli eventuali crediti che i residenti di via Gandino vantano verranno gestiti con la stessa modalità". Detto in sintesi: stando alla nota della controllata del Comune, la restituzione agli inquilini dei soldi che erano loro dovuti già dal 2015 è iniziata solo a novembre del 2021, a patto che l’inquilino in questione non abbia però contratto a sua volta debiti con la stessa MM perché, in questo caso, quei crediti vengono trattenuti dalla Spa a compensazione dei debiti. Da parte loro gli inquilini ribadiscono di non essersi accorti dell’avvio della restituzione dei crediti, nonostante MM assicuri che tutte le informazioni del caso sono riportate in bolletta. Ma tant’è.

Quello relativo alle spese per il riscaldamento, non è però l’unico problema in via Gandino. Gli inquilini contestano anche i criteri attraverso i quali MM ha fatto pagare le spese per gli ascensori. "Ha dovuto corrisponderle anche chi vive in appartamenti posti al piano rialzato nonostante il codice civile sia molto chiaro su questo punto – fanno sapere dal Comitato –. Da quest’anno, poi, ci sono stati aumenti significativi, dal 12 al 52%, senza che se ne capisca il motivo perché a famiglie che risiedono sullo stesso piano sono state chieste somme o maggiorazioni molto diverse". Infine, la necessità di una pulizia e una disinfestazione sopra le scale G e H del condominio al civico 10, dove i piccioni la fanno da padroni, secondo quanto riferiscono gli inquilini, "con ovvi problemi di igiene". Su questo MM, nel corso dell’incontro del 13 aprile, si è impegnata ad intervenire per sanare la situazione denunciata dagli inquilini.

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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