
Sei raid violenti in meno di due mesi. Tutti nella stessa zona e con il medesimo modus operandi. Nell’ultimo colpo,...
Sei raid violenti in meno di due mesi. Tutti nella stessa zona e con il medesimo modus operandi. Nell’ultimo colpo, ha agito con un complice; nelle altre rapine, è entrato in azione da solo. Un ventiseienne romeno è stato fermato nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato Porta Genova con l’accusa di aver costretto un ventottenne italiano (dopo averlo agganciato con la scusa di una sigaretta) a prelevare a un bancomat di via Lorenteggio 350 euro, minacciandolo con una catena di metallo stretta in un pugno; con lui, quella notte, c’era pure un connazionale di 48 anni con una lunghissima barba bianca, bloccato il giorno dopo in piazza Tirana. Non è finita. Sì, perché gli accertamenti investigativi hanno consentito ai poliziotti di piazza Venino, guidati dal dirigente Giovanni Meuli, di attribuire al più giovane dei due, senza fissa dimora, altri agguati andati in scena tra il 26 febbraio e il 29 marzo. Nel primo caso, stando alle accuse, il ventiseienne ha usato un punteruolo metallico di 20 centimetri per costringere una settantenne filippina a consegnare 80 euro in viale Misurata; inoltre, l’uomo ha scaraventato a terra l’anziana e le ha strappato la borsa.
Alle 3.45 del primo marzo, il romeno ha preso di mira in piazza Bolivar un ventiduenne italiano: ancora l’espediente della sigaretta per intercettare il passante e spingerlo, sotto la minaccia di un’arma da taglio, a consegnare bracciali, auricolari e portafogli. E arriviamo alla mezzanotte del 15 marzo in via dei Tulipani: nel mirino una ventiquattrenne italiana, depredata dello smartphone e colpita con pugni al volto che le sono costati un ricovero al San Carlo e una prognosi di 20 giorni. Il 23 marzo, il ventiseienne se l’è presa con un settantaduenne in piazza Frattini, ma il pensionato è riuscito a sottrarsi alla richiesta di prelevare soldi allo sportello automatico di un istituto di credito. Sei giorni dopo, sempre in piazza Frattini, è toccato a un ventenne, a cui l’uomo ha strappato un anello da 400 euro. Le vittime hanno riconosciuto l’aggressore. Che, messo alle strette, ha reso dichiarazioni spontanee per assumersi le responsabilità dei raid, facendo anche ritrovare il cellulare rapinato in via dei Tulipani, abbandonato dietro una grata a due passi dal PalaAllende di Cinisello Balsamo.
N.P.