L’emergenza suina si allarga a macchia d’olio. Dopo i comuni del binaschino ora tocca alla fascia che va da Basiglio, Pieve e Locate fino a Melegnano e San Giuliano. Tutta l’area è stata inserita nella zona di sorveglianza da peste suina africana. La decisione è arrivata con un’ordinanza di Ats Città Metropolitana di Milano, dopo un nuovo focolaio emerso in un’azienda agricola di Vidigulfo. Il Comune di Pieve, come gli altri interessati, ha lanciato un alert anche sui social a causa della vicinanza territoriale con i focolai.
La peste suina non è pericolosa per gli uomini, che possono però veicolare passivamente il virus. Oltre a Pieve, nell’ordinanza sono stati inseriti i comuni di Basiglio, Carpiano, Casarile, Cerro al Lambro, Lacchiarella, Locate Triulzi, Melegnano, Opera, Pieve Emanuele, San Giuliano Milanese, San Zenone al Lambro, Vizzolo Predabissi, per quanto riguarda la provincia sud di Milano. Inoltre, ci sono una serie di città della provincia di Pavia al confine con il sud est milanese, come Vidigulfo, dove è stato segnalato l’ultimo focolaio: Siziano, Landriano e Lardirago. Ecco cosa fare nel caso si individui un cinghiale morto: chiamare, inviare delle foto e anche la posizione del ritrovamento al numero WhatsApp 338-6702277.
Al termine di un’escursione nei boschi, nei parchi o su sentieri sterrati lungo i campi agricoli è meglio cambiare le scarpe, riporle in un sacchetto e a casa disinfettarle. È importante posteggiare l’auto sulla strada asfaltata o nelle apposite piazzole di sosta, quando si raggiungono zone boschive o di campagna. Se si trovano animali morti o resti di cinghiali, non vanno assolutamente toccati. Se si mangia all’aperto, non bisogna abbandonare avanzi. Quando si portano a passeggio i cani, non bisogna allontanarsi da sentieri tracciati o entrare in aree boschive e il cane va tenuto al guinzaglio. A inizio agosto i focolai di peste suina nel milanese erano stati registrati solo a Besate e Vernate.