NICOLA PALMA
Cronaca

La ’ndrangheta si rinnova sempre. La Dia: "Nuovi innesti e alleanze". Dieci interdittive antimafia in 6 mesi

Report degli investigatori sul secondo semestre 2022: netta prevalenza della criminalità calabrese. E gli esperti citano anche l’omicidio del capo ultrà Boiocchi tra i casi di regolamenti di conti interni.

La ’ndrangheta si rinnova sempre. La Dia: "Nuovi innesti e alleanze". Dieci interdittive antimafia in 6 mesi
La ’ndrangheta si rinnova sempre. La Dia: "Nuovi innesti e alleanze". Dieci interdittive antimafia in 6 mesi

"La consistenza di molti gruppi è stata indebolita o annullata dall’azione di contrasto, ma il particolare dinamismo li rende particolarmente sfuggenti agli incessanti tentativi di ridimensionamento sul piano operativo". I motivi? "Le continue fasi di rigenerazione e rinnovamento strutturale, non sempre desumibili da evidenze investigativegiudiziarie, l’innesto di nuovi sodali ovvero l’interazione con altri gruppi, anche di differente matrice o provenienza geografica".

È uno dei passaggi più significativi dell’ultimo report della Dia, che ha analizzato come sempre l’evoluzione del fenomeno mafioso in Lombardia e messo in guardia sulla capacità dei clan di cambiare continuamente pelle, rinnovando l’allerta per gli appetiti legati ai fondi per Pnrr e Olimpiadi del 2026. Le indagini che hanno caratterizzato il periodo luglio-dicembre del 2022 indicano ancora una volta che è la ’ndrangheta – con le sue 25 locali disseminate tra le province di Milano, Como, Monza, Lecco, Brescia e Varese – ad avere la "netta prevalenza" rispetto a Cosa nostra e camorra. "Nel solo distretto di Milano – si legge – risultano cinque le attività investigative che hanno riguardato la ’ndrangheta nel semestre in esame, mentre tre operazioni sono state effettuate nel distretto di Brescia". Altra statistica significativa: delle 10 interdittive antimafia firmate dal prefetto Renato Saccone in sei mesi, il 100% dei provvedimenti ha riguardato imprese con "connessioni con la criminalità organizzata calabrese". Il dato più chiaro, concludono gli specialisti dell’Antimafia, è "la conferma del radicamento nel territorio lombardo della ’ndrangheta, la quale ha assunto, nel corso degli anni, forme organizzative in parte correlabili a quelle dei luoghi di origine". Da queste ultime "ha mutuato esperienze e modalità operative, affinandole e calibrandole in funzione della realtà economico-sociale lombarda, mantenendo i legami originari senza trascurare di sviluppare in forme autonome la gestione e l’articolazione delle attività illecite". E ancora: "I livelli di radicamento, anche in conseguenza di un processo di evoluzione generazionale e culturale degli appartenenti ai sodalizi criminali, vanno sempre più caratterizzandosi con forme di collaborazione, sia tra differenti matrici autoctone che interetniche, mutevoli anche in relazione alle attività svolte in un territorio attrattivo per le opportunità offerte dalla realtà sociale e dalle performance economiche". Detto altrimenti: le inchieste hanno più volte messo in evidenza le alleanze trasversali tra esponenti di clan in teoria concorrenti tra loro.

"I fatti cruenti – prosegue l’analisi –, raramente emergenti, alcuni dei quali ancora insoluti, appaiono riconducibili al regolamento di conti personali o comunque di vicende interne ai singoli sodalizi o a gruppi etnici antagonisti nel controllo delle piazze di spaccio degli stupefacenti". Tra i "fatti cruenti" legati a queste logiche, la Dia inserisce l’omicidio del capo ultrà della Curva nord interista Vittorio Boiocchi, assassinato da due sicari la sera del 29 ottobre 2022 sotto casa in via Zanzottera.