La Milano futura nelle tesi di laurea tra musei sotterranei e monopattini

Spazi abbandonati ridisegnati e studi sulla mobilità ai tempi del Covid: spunti scientifici dai giovani. Undici i progetti premiati con le “Nuove Guglie Carlo Tognoli“: "Così ricordiamo le sue azioni per la città"

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di Simona Ballatore

C’è chi progetta una riattivazione degli spazi e delle aree verdi trascurate nel quartiere Adriano, chi propone una normativa per i monopattini elettrici e chi studia l’impatto dei cantieri della metropolitana per le imprese che le orbitano accanto. Undici tesi sulla Milano del futuro, premiate tra le centinaia arrivate sul tavolo del Centro Studi Grande Milano. Che ha pensato di rendere omaggio alla figura del sindaco Carlo Tognoli, a un anno dalla sua morte, partendo dai giovani. Nasce il premio “Nuove Guglie Carlo Tognoli”, cuore del progetto “Amare Milano. Come Te”. "Abbiamo pensato di ricordarlo non solo con discorsi ma con azioni per Milano, come faceva lui, azioni che ci ha donato con perseveranza, impegno e garbo", sottolinea commossa Daniela Mainini, presidente del Centro Studi Grande Milano, a Palazzo Marino, accanto al direttore Roberto Poli, ai rettori di Politecnico e Bocconi e alla presidente delle Grandi Guglie Manuela Soffientini. In prima fila c’è la famiglia Tognoli, ci sono il sindaco Giuseppe Sala e i suoi predecessori, Gabriele Albertini e Giampiero Borghini. Undici i titoli delle tesi, per un totale di quindici studenti vincitori, che sono stati premiati con le “Nuove Guglie“ e con duemila euro per ogni tesi.

Tra loro c’è Xin Jin con la sua tesi “Subterranean Renaissance“ per il Politecnico: ha cercato di dare nuova vita al Rifugio Antiaereo 56 della città di Milano, con l’idea di trasformarlo in un museo della memoria e della libertà, connettendo i bunker cittadini e di tutto il mondo. I colleghi Andrea Panizzi, Davide Perugini e Giacomo Bacchini hanno pensato a un’app, alla realtà virtuale e aumentata per una città più inclusiva, dedicandola a persone con autismo, partendo dalla fruizione del Museo di Storia Naturale. Sara Valassina, 25 anni, milanese “di Baggio“, ha usato il quartiere di Selinunte e San Siro come prototipo per riqualificare e riconnettere spazi abbandonati e ha prefigurato il futuro della cascina abbandonata “Ca’ Nova“: "Potrebbe diventare un hub di quartiere, un centro di aggregazione", sottolinea mostrando i rendering e il progetto “Lush: Landscape Urban Strategic Horizons“. Da un annetto lavora per uno studio che si occupa di architettura del paesaggio, sogna un’esperienza internazionale. Guardano al futuro del quartiere Adriano Antonio Piga e Ilaria Pugliese. L’analisi di rischio sui monopattini elettrici è firmata da Arianna Antoniazzi e Elena Davoli. Martina Parma ha pianificato una “Eden City. A green vision for Milan”. Tra i Bocconiani spicca la tesi di Giulia Alioto che ha mappato la solidarietà in tempi di Covid-19. Un progetto iniziato in collaborazione con la redazione di “Scomodo“ e diventato tesi di laurea nonché testimonianza scientifica e storica delle iniziative di solidarietà nate dal basso, brigata dopo brigata. "Le Brigate Volontarie per l’Emergenza sono risultato di precedenti esperienze di attivismo e militanza politica – spiega – hanno il merito di aver inventato un nuovo “modello” di mutualismo, con una presenza fitta nei territori tramite sedi dislocate in ogni quartiere". La collega Chiara Betti ha fatto luce sulla segregazione urbana a Milano, mentre Paolo Lozza si è focalizzato sulla rete di bike sharing. "I risultati della mia analisi suggeriscono che l’espansione della rete dovrebbe avvenire in aree con una minor copertura del trasporto pubblico e senza seguire rigidamente la densità abitativa, dato che una parte considerevole della base di utenti sembra essere costituita da pendolari – dimostra, dati alla mano –. Essi suggeriscono anche che le piste ciclabili dovrebbero essere costruite sui percorsi preferiti dagli utenti piuttosto che dove è più economico realizzarle". Pietro Palumbo mostra l’impatto dei lavori per il metrò mentre Francesco Pirri analizzato la mobilità in tempi di pandemia. "Tognoli ci ha lasciato due focus – ha concluso Daniela Mainini –, l’attenzione al lavoro dei giovani e all’alfabetizzazione degli anziani, affinché non fossero esclusi dalla rivoluzione digitale. Abbiamo iniziato da voi: Carlo è stata una scintilla contagiosa di bene. Vi auguriamo di contagiare con questo bene Milano e tutte le città che abiterete".

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