La guerra della michetta (sugli scontrini)

L’Associazione Fornai Milano scrive al premier: basta lotteria e obblighi. Confcommercio: non è un dramma

Migration

di Annamaria Lazzari

Scoppia la polemica fra i fornai sulla lotteria degli scontrini. Ad innescarla Cesare Marinoni, presidente dell’Associazione Fornai Milano, che ha appena scritto una lettera al premier Mario Draghi per chiedere "di abolire o almeno sospendere immediatamente l’obbligo di dotarsi della tecnologia necessaria per la Lotteria degli scontrini". Dal primo febbraio, l’acquisto di beni e servizi di almeno un euro con carta o bancomat - presentando alla cassa l’apposito codice - genera biglietti virtuali per partecipare alla "riffa di stato" in funzione anti-evasione. L’11 marzo ci sarà la prima estrazione mensile: in palio dieci premi da 100.000 euro per gli acquirenti e dieci premi da 20.000 euro per gli esercenti. Il problema è che i commercianti, per aggiornare i registratori di cassa, hanno speso un bel po’ di soldini: "Il costo della tecnologia richiesta dal meccanismo della Lotteria è per ogni apparecchio di oltre 300 euro e in questo momento storico non lo possiamo sostenere" scrive Marinoni. Alla sua protesta si aggiunge il caso di alcune panetterie – in corso San Gottardo, ma anche altrove – che vieterebbero il pagamento elettronico con tanto di cartello in vetrina. "Non ci risulta che succeda fra i nostri associati" ribatte Matteo Cunsolo, presidente dell’associazione panificatori Milano e provincie di Confcommercio, la più rappresentativa in città con oltre 200 soci. Sul tema della Lotteria degli scontrini la sua posizione è molto meno tranchant: "Non credo che sia il “salva-Italia” ma neppure così devastante per la nostra categoria. Ai miei associati dico sempre che non si può ragionare come se fossimo nel 1980. Bisogna stare al passo coi tempi. Le nuove generazioni il contante non lo usano quasi più, preferiscono pagare con lo smartphone. Da quando ho installato Satispay, ho visto l’importo medio dello scontrino aumentare, dal momento che i clienti non sono più vincolati ai contanti". E l’esborso di 300 euro non si verifica sempre: "Chi è dotato di registratore telematico di ultima generazione ha dovuto spendere 8090 euro, per acquistare il lettore ottico per la lettura del codice lotteria". Giuseppe Zen di Panificio Italiano, dentro il mercato della Darsena, non nasconde che la procedura sia una "lieve seccatura ma non un problema". Anche perché la richiesta arriva da "solo il 3% dell’utenza".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro